Alla luce delle prime proiezioni circa l’andamento della stagione delle albicocche a livello europeo, myfruit ha fatto il punto con alcuni produttori italiani. Emerge un quadro che coincide con le parole che Elisa Macchi, direttrice di Cso Italy, ha rilasciato lo scorso martedì a “Le mardis de Medfel”: “In Emilia Romagna prevediamo circa 40mila tonnellate rispetto alle 100mila potenziali; perdite sostenute nelle regioni del sud dove al momento quantifichiamo circa 100mila tonnellate, contro le 130mila dello scorso anno”.
Piemonte, 20% del prodotto perso, sarà un mercato al rialzo
La zona collinare si è salvata dalle gelate, mentre in pianura i danni non sono mancati. Ma, secondo Flavio Lovera, direttore della cooperativa Albifrutta, 400 ettari in produzione di cui 60 di albicocche, per un totale di circa mille tonnellate all’anno di media, il danno è quantificabile intorno al 20 per cento: “Le colline ci hanno riparato – spiega – Inizieremo la raccolta intorno alla metà di giugno, in linea con le stagioni precedenti. Certo che se le temperature fredde di questi giorni dovessero perpetuarsi, rimanderemo di qualche giorno”.
Secondo Lovera, il mercato quest’anno sarà al rialzo: “C’è poco prodotto estero, Francia e Spagna stanno soffrendo – argomenta – E anche il centro-sud Italia non ha i numeri di sempre. Immagino quindi che ci sarà forte richiesta e prezzi alti, un po’ come lo scorso anno, quando per noi la stagione è andata bene dall’inizio alla fine”.
Basilicata: danni del 20-30%, precoci in ritardo
I danni ci sono anche in Basilicata: “Il calo atteso è di circa il 20-30% – racconta Enzo Montesano, socio della cooperativa ortofrutticola Trisaia di Rotondella (Matera), afferente a Apofruit, mille tonnellate di albicocche prodotte in media ogni anno – Inoltre stiamo notando un ritardo delle precoci, quest’anno per la raccolta tocca aspettare”. Nel frattempo le temperature sembrano essersi stabilizzate intorno a quelle che sono le medie stagionali: “Non sappiamo come si comporteranno le varietà medie e quelle tardive – aggiunge – Molto dipenderà dal caldo, che potrebbe arrivare improvvisamente”.
Tutto tranquillo, invece, per Nunzio Scarnato, titolare dell’omonima azienda agricola, realtà produttiva con sede a Scanzano Jonico (Matera), nel cuore del Metapontino, che conta undici ettari di albicocche: “Le zone più esposte sono state colpite anche da queste parti – riferisce – Per quanto riguarda la nostra azienda nessun danno. Inizieremo la raccolta tra una settimana, rispetto allo scorso anno siamo in ritardo di circa dieci giorni, per via del freddo di aprile”. Ancora presto per fare previsioni sul mercato, ma nessun dubbio sulla qualità: “Quest’anno è ottima“, commenta.
Sicilia: gelo non pervenuto, qualche problema di allegagione
“Non si registrano danni da gelo, al massimo qualche problema di allegagione”. Riassume così la situazione in Sicilia Vincenzo Di Pasquale, titolare della Di Pasquale srl di Delia (Caltanissetta), che rappresenta il marchio Donnalia e che coltiva 40 ettari di albicocche, circa 800 tonnellate di media produttiva: “La nostra azienda si trova a 450 metri sul livello del mare – puntualizza – Se i danni non si sono verificati qui, escludo che ci siano altrove. La nostra azienda si è anche salvata dalla mancanza di allegagione che, complici le piogge e gli sbalzi termici, hanno invece colpito qualche realtà della zona. In ogni caso ci sono i presupposti per una buona campagna“. Campagna che, al netto di qualche stacco già avvenuto, entrerà nel vivo a fine maggio: “L’epoca di maturazione è in linea con lo scorso anno – aggiunge – La qualità del prodotto è ottima”.
Alcune realtà hanno perso tutto
A descrivere una situazione drammatica è invece Domenico Errani, titolare della azienda agricola “La valle delle albicocche”, Bagnacavallo (Ravenna): “Abbiamo avuto grossissimi problemi con le gelate – esordisce – E l’ultima botta di vento di un paio di giorni fa ha dato il colpo di grazia. Delle 110 tonnellate che normalmente raccogliamo dai nostri quattro ettari tutti bio, ne ricaveremo forse il 5 per cento. Sempre che ne valga la pena”. Errani ricorda anche le ultime annate, tutt’altro che propizie: “Lo scorso anno, per via delle gelate, abbiamo perso tutto – prosegue – Nel 2019, invece, abbiamo perso il 75% per via della cimice asiatica. Il problema sono gli aiuti, non pervenuti”.
Infine Domenico Rusciano, titolare dell’azienda agricola Rusciano di Teano (Caserta), che delinea anch’egli uno scenario tutt’altro che ottimistico: “Il gelo non ha perdonato. Raccoglieremo pochissimo“.