Il ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, nello scorso mese di aprile, ha emanato il decreto sulle Misure in favore dell’autoimprenditorialità giovanile e femminile in agricoltura ed entro giugno-luglio è prevista l’apertura del bando da parte dell’Ismea. Il budget disponibile è di 55 milioni per tutta Italia.
A seguire, a settembre, sarà la volta di Generazione Terra destinato ai giovani che vogliono avviare o ampliare un’impresa agricola, con una dotazione di circa 80/100 milioni.
I sostegni sono riservati alle microimprese e piccole e medie imprese che subentrino nella conduzione di un’intera azienda agricola attiva da almeno due anni alla data di presentazione della domanda e che presentino progetti per lo sviluppo o il consolidamento dell’azienda. Devono essere amministrate e condotte da un giovane di età compresa tra i 18 ed i 41 anni (non compiuti alla data di presentazione della domanda) o da una donna, in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale o di coltivatore diretto.
Nel caso di società devono essere composte per oltre la metà delle quote di partecipazione e amministrate da under 41 o da donne, in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale o di coltivatore diretto. Le agevolazioni sono concesse anche a micro-imprese e piccole e medie imprese che presentino progetti per lo sviluppo o il consolidamento di iniziative nei settori della produzione e della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.
Le agevolazioni sono costituite da mutui agevolati, a un tasso pari a zero, della durata massima di dieci anni comprensiva del periodo di preammortamento e di importo non superiore al 60% della spesa ammissibile e di un contributo a fondo perduto fino al 35% della spesa. I progetti finanziabili non possono prevedere investimenti superiori a 1,5 milioni, e devono essere finalizzati a: migliorare rendimento e sostenibilità globale dell’azienda agricola (costi di produzione e riconversione, ambiente naturale, benessere degli animali); realizzare ( e migliorare) infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento e alla modernizzazione dell’agricoltura; contribuire alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici (meno emissioni, più sequestro del carbonio, promozione dell’energia sostenibile e dell’efficienza energetica), alla bioeconomia circolare sostenibile e a un’efficiente gestione delle risorse naturali.
L’intensità degli aiuti può arrivare all’80% per investimenti finalizzati a uno o più obiettivi di carattere ambientale e climatico e al miglioramento del benessere degli animali e per quelli effettuati da giovani agricoltori. Per la realizzazione del progetto sono ammissibili alle agevolazioni le spese relative a studio di fattibilità, opere agronomiche e di miglioramento fondiario, opere edilizie per la costruzione e il miglioramento di beni immobili, oneri per il rilascio della concessione edilizia, acquisto di macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica compresi impianti ed allacciamenti, servizi di progettazione (onorari di professionisti), acquisto di programmi informatici, brevetti, licenze, diritti d’autore e marchi commerciali, acquisto di piante pluriennali.
Inoltre sono ammissibili i costi per investimenti non produttivi connessi agli obiettivi specifici di carattere ambientale e climatico, per l’irrigazione, per la produzione di energia da fonti rinnovabili, a condizione che gli impianti di produzione siano destinati solo a soddisfare il fabbisogno energetico del beneficiario, inoltre la loro capacità produttiva non deve superare il consumo medio annuo combinato di energia termica ed elettrica dell’azienda agricola, compreso quello familiare.
Fonte: Fira – Finanziaria regionale Abruzzese