Ingrosso

Sotto sfratto 31 grossisti al mercato di Napoli

Il presidente degli operatori di Giugliano: “Una protesta per la mancanza dei servizi. Disposti a pagare subito se cambia la gestione”

Il mercato ortofrutticolo di Giugliano, siamo vicino Napoli,  rischia di finire senza operatori o troppo pochi per reggere i costi di gestione. A causa di un provvedimento comunale di revoca nei confronti di 31 concessionari del Mog per il mancato pagamento dei canoni concessori per quattro anni. Un problema che secondo il Comune espone l’amministrazione alla contestazione di un danno erariale da parte della Corte dei Conti.

I grossisti però non ci stanno perchè, nel corso degli anni, hanno presentato diverse proposte di gestione non accolte che hanno comportato la situazione attuale, come sottolinea Domenico Porcaro, presidente dell’associazione Mercasud, che rappresenta il gruppo di operatori che conta su circa 30 milioni di giro d’affari.

Disposti a pagare i canoni ma si cambi gestione

Il presidente Porcaro sostiene che “la gran parte dei grossisti è disposta a pagare i canoni in sospeso, ma chiede servizi essenziali per una corretta gestione del mercato”. Rivendicazioni avanzate da tempo. “Le criticità riguardano l’assenza di manutenzione, con l’erba che cresce incontrollata all’ingresso, servizi mancanti, come celle frigo e centri per uffici mai inaugurati, oltre a problemi di sicurezza come il malfunzionamento del cancello d’ingresso e furti di parti della barriera. Senza dimenticare i problemi alla cabina elettrica“.

L’ingresso senza sfalcio del mercato

Situazioni segnalate all’amministrazione nei mesi scorsi, myfruit.it ha visionato la documentazione, e in particolare indirizzate a sindaco Nicola Pirozzi, assessore al mercato e dirigente comunale interessato. Ad agosto è stato chiesto un incontro urgente per sistemare i canoni.  “La maggioranza dei 31 operatori è disposta a pagare entro 30 giorni a condizione che si cambi la gestione del mercato e si nomini il direttore che così  faccia da collante tra amministrazione  e operatori“.

Futuro del mercato a rischio

Il presidente dell’associazione ha poi sottolineato come il problema principale sia il futuro del mercato, poiché – se 31 dei 48 concessionari lasciassero – i costi della struttura ricadrebbero su un numero limitato di operatori, creando una situazione difficile da gestire. Porcaro ha, quindi, sottolineato la necessità di un incontro e una mediazione.

Myfruit.it nel maggio scorso ha documentato i disservizi presenti nel mercato all’interno di un articolo dedicato al progetto dell’amministrazione di costruire un campo di padel nella zona. Intanto, i 31 commercianti che hanno ricevuto il provvedimento di revoca hanno la possibilità di fare ricorso al Tar per cercare di sospendere l’efficacia della revoca emanata dall’amministrazione comunale.

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