Anche per il Consorzio produttori marroni Alta Valle del Senio, con sede a Palazzuolo sul Senio (Firenze), l’annata 2023 si profila piuttosto scarsa di soddisfazioni, almeno dal punto di vista della produzione. Sebbene le raccolte siano appena iniziate, infatti, le prime impressioni sono di una stagione con numeri molto ribassati rispetto alla norma.
A fare il punto della situazione per myfruit.it è Alessandro Pifferi, presidente del Consorzio, che spiega: “I conti sulla produzione li faremo soltanto al termine della raccolta, quindi verso fine ottobre, ma la sensazione è quella che dal punto di vista dei volumi sia una pessima annata“.
Tutto molto bene, invece, sul fronte della qualità. Continua Pifferi: “Dai pochi quintali che abbiamo ritirato in questi giorni, la sanità dei frutti è davvero ottima. La pezzatura, invece, è leggermente inferiore rispetto alla norma, a causa soprattutto delle elevate temperature che, per un periodo di tempo molto prolungato, si sono registrate durante l’estate”.
In ogni caso, lunedì ci sarà l’esordio sul mercato, con prezzi allettanti a fronte, però, di poco prodotto. “Dall’inizio della prossima settimana – conferma Pifferi – inizieranno gli scambi. Al momento i listini sono piuttosto sostenuti, dal momento che si parla di 6 euro il chilo all’ingrosso, ma mancano appunto i numeri sul fronte della quantità”.
Si prospetta dunque un’altra annata molto complessa (“e il prolungarsi del caldo anche in questi giorni non favorisce certo le vendite”, ricorda Pifferi), dopo quella assai tormentata dello scorso anno. “Nel 2022 – sottolinea infatti il presidente del Consorzio produttori marroni Alta Valle del Senio – registrammo diversi problemi: prima con il marciume, poi con il clima molto caldo nei giorni di raccolta e, infine, con i timori legati all’aumento dei prezzi e al caro bollette. Il mercato insomma subì un forte intoppo”.
In ogni caso, il Consorzio sta andando avanti e risponde alle avversità continuando a crescere. Come confermato dal presidente, infatti, agli storici tre soci recentemente se ne è aggiunto un quarto, in grado anche di effettuare lavorazioni e trasformazioni della materia prima (essiccazione, farina di castagne, ecc.). Cresce così a circa 2.000 quintali, in annate normali, la potenzialità produttiva del Consorzio.