Frutta a guscio ed essiccata

Mandorle del Piemonte, le premesse sono ottime

Piante cariche nel Cuneese e il Consorzio della Frutta a guscio cresce. Resta l’incognita prezzi

“La stagione si prospetta decisamente buona, abbiamo carichi mai visti prima. Per l’inizio di settembre, quando raccoglieremo la mandorla piemontese, ci aspettiamo quantitativi abbondanti”. A riferirlo a myfruit.it è Paolo Aimar, produttore di Villar San Costanzo (Cuneo), nel cuore della Valle Maira, 650 metri sul livello del mare.

“In Piemonte abbiamo ancora poca esperienza nella coltivazione della mandorla, ma abbiamo capito che sono due i fattori determinanti – precisa – l’irrigazione e il terreno fertile“. 

Se si irriga, il mandorleto produce

“Contrariamente a quanto si pensa – argomenta Aimar – la mandorla è una coltura che necessita acqua. Nella mia azienda abbiamo iniziato a coltivarla sei anni fa, siamo stati tra i primi da queste parti, e abbiamo sempre irrigato. Le produzioni ci sono state fin dal primo anno, con la loro massima espressione nella stagione in corso”.

Stagione segnata dalle nevicate tardive e abbonanti: “Al momento della fioritura, che qui è molto precoce, abbiamo diradato i fiori, erano davvero troppi – racconta Aimar – Li abbiamo semplicemente fatti cadere, senza alcun trattamento. Una scelta che si è rivelata corretta, con tutta la neve che c’è stata in seguito le piante non avrebbero retto”.

Le rese

Aimar ha iniziato con 100 piante, oggi gli ettari di mandorleto sono due, per un totale di mille mandorli. “Quest’anno auspichiamo rese per pianta di 15 chili di mandorle secche, dunque già pronte per la vendita – precisa – Lo scorso anno, in tutto il Piemonte, sono state prodotte cinque tonnellate di mandorle in guscio, che equivalgono a due se il prodotto è sgusciato. Possiamo crescere ancora, il Consorzio di tutela e valorizzazione della Frutta a guscio del Piemonte si espande ogni giorno”.

Il punto critico: il prezzo

Se la stagione è promettente sotto il profilo quantità, lo stesso ottimismo non si riscontra sul tema prezzi: “I prezzi del prodotto meridionale, e ancor di più di quello californiano, sono sempre molto bassi, difficile competere – riassume il produttore – Per accrescere l’appeal delle nostre mandorle insieme a Life, azienda piemontese a cui conferiamo tutto il prodotto, abbiamo creato marchi che richiamano il legame con il territorio”.

Infine, i progetti futuri: “Per ora non intendiamo aumentare le superfici, ma ci stiamo attrezzando con magazzini nuovi e con un impianto per la sgusciatura – conclude Paolo Aimar – In Piemonte non siamo ancora attrezzati per la trasformazione, ma per crescere è necessario investire anche su questo fronte”.

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