Come di consueto anche quest’anno non mancherà il Consorzio tutela Radicchio di Chioggia Igp a Berlino a Fruit Logistica. Stessa posizione di sempre, vale a dire nello spazio espositivo collettivo della Regione Veneto (Hall 2.2, Stand C13), con una delegazione capitanata dal presidente Giuseppe Boscolo Palo, il consigliere Patrizio Garbin e l’addetto stampa Umberto Tiozzo. Con loro anche Pietro Cigna, direttore dell’Ortomercato di Chioggia, ormai partner di primo piano per la promozione e la commercializzazione del cosiddetto “Principe Rosso”.
Nello stand, mercoledì 5 febbraio, è previsto il passaggio di importanti figure istituzionali e politica, a partire dal ministro Bellanova e durante la manifestazioni ci sono alcuni obiettivi che il Consorzio vuole ottenere, a partire dal consolidamento della penetrazione nei mercati del Nord Europa, considerati molto importanti “per l’elevato potere d’acquisto di queste popolazioni, fortemente interessate soprattutto al prodotto pronto al consumo, tagliato e lavato” afferma il presidente Boscolo Palo. “Per questo abbiamo recentemente aggiornato il disciplinare di produzione, già approvato dal Ministero delle Politiche Agricole ed ora al vaglio della Commissione Europea; così dalla prossima campagna produttiva di primavera oltre al miglioramento delle performances in campagna e allo snellimento delle procedure di commercializzazione, sarà possibile l’apposizione di marchi identificativi comunitari anche sulle buste del prodotto tagliato, lavato e pronto al consumo”
Ma la grande speranza a Berlino sarò quella di attirare le grandi catene del fast food “per provare a replicare il successo della “Cipolla rossa di Tropea Calabria IGP”, che l’anno scorso è stata impiegata da Mc Donald’s per confezionare oltre 10 milioni di hamburger, nella cui ricetta c’è anche dell’insalata”. Se nei famosi hamburger della multinazionale americana venisse inserita una foglia croccante di “Radicchio di Chioggia”, del pesa di circa 20 grammi, ci potrebbe infatti essere un incremento non indifferente di prodotto commercializzato: “assorbirebbe più di 2000 quintali di prodotto, facendo quasi quintuplicare i quantitativi di radicchio a marchio commercializzati nell’ultima annata. E naturalmente i nostri confezionatori di IV gamma sono già pronti a fornire il prodotto, lavato, sfogliato a misura del burger e pronto all’uso in buste per il fast food».