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L’Orto di Eleonora è millennial: “Bene digitale e bilancio costi/benefici ok”

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Per Marco Lotta, manager dell’azienda Agricola Campidanese, Macfrut Digital è una buona opportunità e fa risparmiare

La fiera digitale è promossa da Marco Lotta, responsabile commerciale e logistica di Agricola Campidanese conosciuta per il marchio L’Orto di Eleonora. La giovane età del manager gioca a favore dell’azienda: “Ci siamo trovati bene, buoni incontri a distanza con operatori nazionali e internazionali”. E come ogni buon millennial che si rispetti ha una visione molto concreta: “Considerando quanto si risparmia, in particolare per noi che veniamo dalla Sardegna, il bilancio costi/benefici è molto favorevole”.

Marco Lotta: “Siamo abituati ad andare a cena con il cliente, ma così si risparmia”

Dall’isola si dialoga con il mondo. “Una vetrina molto importante ed è stato utile sperimentare questa modalità di comunicazione che permette di ridurre i costi – sottolinea il manager Lotta -. L’incontro fisico è sempre importante, noi siamo abituati ad andare a cena con il cliente rispetto alla comunicazione più impersonale maggiormente presente in altre culture come quella anglosassone, ma registriamo anche un significativo risparmio. Secondo il mio punto di vista è giusta una via di mezzo tra le due modalità”.

Superata bene la campagna estiva si riparte con i carciofi

I riconoscimenti della scorsa edizione per il melone Corallo

Superata bene la stagione estiva per Marco Lotta, ora si punta sui prodotti invernali. Via alla campagna del carciofo spinoso.  “Possiamo parlare di un’annata positiva visti i problemi creati dal Covid, tra i quali il rallentamento del turismo. In Sardegna, per esempio, si è lavorato poco a giugno e fino a metà luglio. Poi, per fortuna, il movimento è cambiato. Abbiamo programmato bene e alla fine ci è mancato un 5% di prodotto, ma meglio così che doverne buttare”. Ora è tempo di promuovere i carciofi che nell’ultima campagna hanno sofferto. “Si tratta di un prodotto molto ricercato nei ristoranti e l’anno scorso questi sono rimasti chiusi. Un blocco che ci ha portato a chiudere un mese prima la campagna.  Abbiamo venduto all’industria,ma così si perde tanto valore – sottolinea Marco Lotta – I consumatori lo vedono come un prodotto fresco, ma ha una sua durata. Quest’anno sarà diverso, i consumi saranno in ripresa e pensiamo che lo sfuso andrà bene mentre sarà possibile qualche calo sul confezionato”.

L’obiettivo dell’Agricola Campidanese: “Aprirsi a mercati esteri”

C’è qualche criticità, ma  ad Agricola Campidanese sono determinati: “Siamo fiduciosi e anche qui in fiera puntiamo anche alla ricerca di nuovi mercati ovvero proporci all’estero. In particolare puntiamo su Francia e Germania”. Il pomodoro però non sta andando bene? “iLcamone fa sempre parte della famiglia del pomodoro e quindi risente di questa fase, ma si tratta di un bene con disponibilità limitata prodotto da solo tre aziende. Soprattutto, è unico e il cliente cerca il suo gusto acidulo, salato ed è disposto a spendere di più. Si può scendere al limite di qualche centesimo. Come per il carciofo spinoso: non subisce la concorrenza di quello senza spine. Insomma non siamo immuni da queste oscillazioni,  ma ci sentiamo tutelati dal valore del prodotto”, conclude Lotta.

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