Per ora è stato sviluppato solo un prototipo, ma fa già parlare di sé: si tratta di un sistema per scovare i difetti interni delle nocciole, che integra diverse apparecchiature, tra cui un dispositivo per la Risonanza Magnetica Nucleare (NMR). Tale sistema è gestito da un software che ne elabora i segnali e consente di individuare le nocciole dal guscio sano, ma colpite al proprio interno da cimici o marciume.
A riprendere la notizia, nei giorni scorsi, è stata la stessa agenzia di stampa Ansa, che spiega: “Questo è il progetto di ricerca applicata Seivon “Sistema evoluto Individuazione Vizi Occulti sulle Nocciole”, finanziato dal Piano di Sviluppo Locale del Gruppo di Azione Locale “Colline Salernitane” grazie alla misura 124 del Piano di Sviluppo Rurale della Campania. Il prototipo di questa nuova macchina (sviluppata a partire da un’attività di ricerca volta ad esaminare il contenuto di acidi grassi e di steroidi vegetali delle nocciole di Giffoni), una volta industrializzata, potrà consentire alle imprese agricole di portare sul mercato un prodotto sano e dal valore più elevato, scartando i frutti in guscio non edibili”.
“Si tratta di un contributo rilevante alla competitività delle aziende agricole che coltivano noccioleti in Campania, regione forte del primo polo produttivo nazionale del comparto nocciole: 22.837 ettari investiti (32,89% su Italia), e 455mila quintali di produzione media tra 2004 e 2008, ne fanno uno dei comparti importanti dell’economia agricola regionale, con un valore della produzione che si aggira sui 70 milioni di euro”.
“Il progetto Seivon – prosegue l’Ansa – è frutto del lavoro di collaborazione tra la cooperativa agricola “Tonda Giffoni” – che è il soggetto promotore e capofila dell’associazione temporanea di scopo Seivon – e il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Salerno. Del partenariato fanno parte anche altre quattro imprese agricole: Domenico Califri, Giuseppina Carmando, Tommaso Caffariello e “Il Nido”. Decisivo l’apporto della Cooperativa “Tonda Giffoni”, che con 200 ettari investiti dai soci in noccioleti certificati per l’Igp Nocciola Tonda di Giffoni e 6.000 quintali di produzione media annua, ha consentito un’ampia gamma di operazioni di ricerca sul campo rivolta a limitare i vizi occulti delle nocciole e a tarare gli strumenti che sono poi stati realizzati e che potranno, in una fase successiva, essere utilizzati da tutte le aziende del territorio, nello spirito della misura 124 del Psr 2007/2013”.