Sono ore concitate per la logistica delle merci. Da un lato ci sono i disagi ai porti – quelli in Germania sono fermi – dall’altro, in Italia, si sta cercando di capire se lo sciopero proclamato per lunedì 18 luglio (con termine previsto per il 22) si farà. A tutto questo si aggiungono i disagi nei cieli di mezzo mondo che pare perdureranno per tutta l’estate.
Ieri, come riferito da myfruit.it, Trasportounito aveva avuto una dura reazione nei confronti delle istituzioni che hanno organizzato solo per domani un tavolo di confronto.
Lo sciopero dell’autotrasporto ci sarà?
Le sigle sindacali degli autotrasportatori hanno proclamato, contro il caro benzina, uno sciopero che durerà, a meno della messa a punto delle misure specifiche richieste al Governo, da lunedì 18 luglio fino a venerdì 22 luglio. Uno stop di 120 ore che prevedibilmente avrà ripercussioni in diversi settori, ortofrutta compreso. Gli autotrasportatori, che vedono i prezzi del carburante attestarsi ancora attorno ai due euro/litro, chiedono l’immediata eliminazione della sospensione accise e lo sblocco urgente del credito imposta.
Solo ieri il ministero Mims (ex Trasporti) ha convocato le associazioni per un incontro programmato per il pomeriggio di domani (venerdì 15 luglio 2022) il cui tema centrale sarà l’erogazione dei 497 milioni stanziati per affrontare l’emergenza.
L’altro ieri (13 luglio), infatti, il ministro Enrico Giovannini ha firmato il relativo decreto, dopo il parere positivo della Commissione europea. L’erogazione avverrà tramite un credito d’imposta del 28% delle spese sostenute nel primo trimestre del 2022, al netto dell’Iva, per l’acquisto di carburante impiegato su mezzi di categoria Euro V o superiore.
Fermi i porti in Germania per 48 ore
Intanto è iniziato oggi 14 luglio lo sciopero nei porti tedeschi che si protrarrà per 48 ore e terminerà alle 6.00 di sabato 16 luglio.
Gli operatori sono fermi perché non soddisfatti dal rinnovo del contratto dei lavoratori portuali: il sindacato Ver.di – Vereinten Dienstleistungsgewerkschaft – ritiene la proposta di aumento salariale (circa il 12%) insufficiente per compensare gli effetti dell’inflazione.
A La Spezia terminalisti e autotrasportatori ancora in guerra
Non è ancora serena la situazione al porto di La Spezia, che vede terminalisti e autotrasportatori in disaccordo. Tanto che, come aveva raccontato myfruit.it, è stata introdotto un surcharge da 150 euro al pezzo per ogni operazione nei terminal spezzini.
Il motivo del contendere è la gestione – inefficiente secondo gli autisti – dei flussi dei camion che trasportano container da e per i terminal, il che crea code, attese e disagi.
Il presidente dell’Autorità di sistema portuale di La Spezia Mario Sommariva ha provato a mediare proponendo, in sintesi, attività di monitoraggio che dovrebbero consentire, in ultima analisi, di adottare misure atte a ridurre il rischio di congestioni ed accodamenti, a patto che l’autotrasporto revochi immediatamente il sovrapprezzo.
Fai Liguria sì è detta positiva, ma ha chiesto la costituzione di un tavolo tecnico. Per ora, quindi, a La Spezia si continua a pagare il surcharge.