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Logistica e Trasporti

Porti in sciopero, dal 17 giugno settimana calda per la logistica

Sindacati e datori di lavoro distanti sul rinnovo del Ccnl. L’11 giugno tavolo di confronto, senza accordo si fermeranno tutti gli scali

Dal punto di vista climatico non si può ancora sapere, ma è molto probabile che quella dal 17 al 23 giugno sarà una settimana calda per i porti italiani.
I sindacati delle lavoratrici e dei lavoratori portuali sono, infatti, decisi a proclamare un lungo sciopero che interesserà tutti gli scali a meno che “dalle controparti datoriali non ci sia disponibilità per il rinnovo Contratto collettivo nazionale del lavoro (Ccnl) porti”.

Una situazione che non si sblocca

La causa del possibile lungo fermo sta nel perdurare della notevole distanza, sul lato economico, della trattativa. Le sigle sindacali hanno infatti l’obiettivo di un incremento del 18%, ma la controparte non vorrebbe andare oltre al 7-8 per cento.

Le negoziazioni vanno avanti da mesi, uno sciopero di 24 ore c’è già stato ad aprile. Ma ora i sindacati sono più determinati e spingono per una mobilitazione dura, di sette giorni.

Le motivazioni

“In occasione dell’ultimo incontro – sintetizza Filt Cgil – abbiamo registrato, per l’ennesima volta, l’indisponibilità delle controparti ad accogliere le nostre rivendicazioni, specialmente quelle relative alla parte economica del Ccnl. Le associazioni datoriali del settore stanno così decidendo di svalorizzare lo straordinario impegno dei lavoratori dei porti che, anche durante la pandemia, hanno garantito l’approvvigionamento delle merci al Paese, non riconoscendogli il giusto recupero economico dei salari che, negli ultimi anni, sono stati fortemente erosi dall’inflazione”.

“Una rottura – precisa Uiltrasporti – resa necessaria dall’indisponibilità delle associazioni datoriali di accogliere le nostre richieste mantenendo una netta distanza in particolare sull’adeguamento economico. Una situazione intollerabile che dilata ulteriormente i tempi del rinnovo per i lavoratori dei porti che chiedono il giusto recupero del potere d’acquisto falcidiato negli ultimi due anni a causa del fenomeno inflattivo e il giusto adeguamento per l’inflazione futura. Recupero salariale, sicurezza e maggiori tutele sono i punti fermi da cui non possiamo arretrare e non ci fermeremo fino a quando non avremo ottenuto le giuste risposte per i portuali italiani”.

L’ultima speranza? L’incontro di martedì prossimo

Pochi giorni fa il ministero dei Trasporti ha convocato i rappresentanti dei sindacati e delle associazioni datoriali per favorire il confronto: l’incontro è fissato per le ore 11:00 di martedì 11 giugno alla sala biblioteca del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.

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