Il 30 giugno, dopo 63 anni d’attività, ha chiuso il Moi, il mercato ortofrutticolo all’ingrosso di Novara. Fine di un’epoca. Era l’unico sito rimasto aperto in Piemonte, a parte il Caat di Torino, anche se in completa decadenza. Così malridotto da diventare pericoloso e spingere il Comune a dichiararlo inagibile e sospendere ogni attività.
Una decisione prevista, ma che ha colto di sorpresa gli ultimi tre operatori rimasti. Anche perché non è semplice trovare un locale attrezzato alternativo. Il grossista Massimiliano Gusulfino ha dovuto mettere in salvo 150 quintali di frutta. Missione riuscita, ma per non buttare via niente ha regalato 12 quintali di prodotto alle associazioni di beneficienza.
Il mercato in rovina, aperto nel 1959 e chiuso il 30 giugno scorso
Le foto e i video postati da Gusulfino sui social fanno capire lo stato di degrado della struttura avvolta dalla vegetazione spontanea. Poi vetri rotti, muri scrostati, strade dissestate con grosse buche e cataste di pedane abbandonate. Nel sito Internet del Comune di Novara la pagina dedicata al mercato non registra la chiusura. Si leggono orari di apertura e chiusura, nominativi e riferimenti telefonici delle cinque imprese presenti, il prezzo degli abbonamenti poi i volumi, quasi 56mila quintali di derrate introdotte, ma è un dato del 2018. Il Moi è stato costruito nel 1959 e, come si legge nel sito, “dotato di parcheggio interno e celle frigorifere, oltre al servizio bar in una superficie totale di 21mila metri quadrati“.
Grossisti sfrattati, merce da mettere in salvo
Si sapeva da mesi della chiusura del centro alimentare, ci sono stati incontri e riunioni per trovare alternative. Ma non è semplice individuare un sito attrezzato. Il tempo è volato fino alla decisione di sfratto immediato. Il grossista si è trovato a dover trovare una sistemazione per 150 quintali di prodotto fresco facilmente deperibile. Tutto da collocare. Gran parte è stato distribuito grazie ad una catena di solidarietà formata dai clienti.
Frutta e verdura in beneficienza
Una parte dei prodotti, circa 12 quintali, è stata indirizzata anche alle associazioni di solidarietà del territorio di Novara e dintorni. Merito dei volontari del Banco Alimentare che hanno permesso il prelievo e la distribuzione di zucchine, pesche e altre referenze. Un grande regalo ai bisognosi con ringraziamento dei dirigenti provinciali. Una buona azione.
La versione di Massimiliano
Così Gusulfino a myfruit.it: “Il mercato era brutto, sporco, in rovina ma non certo per colpa dei grossisti che hanno sempre pagato tutto. Gli amministratori comunali non hanno mai fatto interventi di manutenzione. Alcune amministrazioni hanno proposto una struttura pubblica, poi si è parlato di privato, ma alla fine non si è trovata una soluzione. Le due opzioni individuate non rispondevano alle caratteristiche per prezzo e investimenti che bisognava fare”. Insomma si è andati avanti fino a giugno: “Io avevo già trovato la soluzione, firmato il contratto con l’azienda che in questo momento sta facendo i lavori che hanno necessità di tempo”. Chiaro che in epoca di superbonus edilizio non è facile trovare alternative in tempi normali. Il grossista si è visto in pericolo: “Con 150 quintali che per fortuna sono riuscito a collocare, ma a prezzi inferiori di quelli soliti. Sono rimasti 12 quintali che ho consegnato ai volontari”.
In via di trasferimento in un magazzino
E’ arrabbiato il grossista: “Ho 58 anni e al Moi riuscivo a lavorare bene ancora 8/10 anni, prima della pensione. Ora sto facendo investimenti consistenti, ma difficili da ammortizzare. Mi bastava un altro mese. Mi hanno notificato l’ordinanza di sfratto con decorrenza immediata e ho dovuto sospendere gli ordini ricevuti. Luglio è perso. L’impresa mi ha assicurato di terminare i lavori in tempo, ma poi ci sono le autorizzazione da avere”. Più si resta chiusi, maggiori sono i colpi inferti al bilancio aziendale. “Il mercato con più operatori è quello che preferiscono i clienti che scelgono tra le diverse offerte degli operatori. Prendono dall’uno e dall’altro. Ora nei magazzini, io ho trovato in un ex supermercato nel Comune di Cameri, è tutto più difficile”. I lavori avanzano come si vede nella foto fornita a myfruit.it da Gusulfino, ma poi bisogna aspettare il via libera da Asl e vigili del fuoco.
In Piemonte resta solo Torino
Chiude Novara, resta solo Torino. “Eppure il nostro mercato funzionava. Offrivamo un servizio pubblico alla comunità. Avevamo operatori che arrivavano da Vercelli e da diverse zone della Lombardia. Il lavoro, nonostante la crisi non mancava”. Grande delusione per Massimiliano Gusulfino che spera di tornare al lavoro al più presto e con meno danni possibili.