È la realtà leader nella produzione e commercializzazione dei fichi d’india ed oggi, alla soglia dei 30 anni di attività (nacque nel febbraio 1988) può contare su 500 ettari di produzione di questo frutto, a cui va aggiunta anche quella di agrumi, in gran parte diverse varietà di arance rosse, su una estensione identica. È Op La Deliziosa, organizzazione di produttori di Biancavilla, in provincia di Catania, che abbiamo visitato in piena campagna, nel momento del cambio fra primo fiore (da fine luglio a metà settembre) e il secondo (da metà settembre fino a fine novembre).
«È stata una campagna complicata a causa della siccità che ha colpito le nostre terre – ci spiega Pietro Bua, responsabile marketing di OP la Deliziosa -, da aprile a settembre non ha piovuto e quindi ovviamente le caratteristiche organolettiche sono un po’ diverse rispetto a quelle normali. Malgrado questo siamo riusciti a selezionare i frutti migliori e i risultati sono molto soddisfacenti».
Quest’anno è arrivata anche la certificazione biologica, una sorta di “premio” al lavoro fatto negli ultimi anni secondo Bua. «La coltivazione del fico d’India significa anche cura del nostro territorio”. Cura e passione per un frutto certamente particolare e che fino a pochi anni era pressoché sconosciuto agli occhi di molti consumatori e che invece, oggi, è riuscito conquistarsi una fetta di mercato che ne apprezza le peculiarità. «Le origini di questa pianta sono messicane – ricorda Pietro Bua – già gli Aztechi la coltivavano e commercializzavano. Fu poi Cristoforo Colombo che le introdusse in Europa e precisamente nell’area Mediterranea. Ma è in Sicilia che questa pianta ha trovato le condizioni ottimali per diventare un frutto di qualità».
Nel 2016 l’azienda ha lanciato il brand Sicilio, puntando sul marketing territoriale per trasmettere i valori che sono alla base della coltivazione del Fico d’india dell’Etna Dop. Una scelta che si è rivelata vincente poiché il frutto è presente nell’85% delle insegne della distribuzione organizzata italiana. “I prezzi sono in crescita, nell’attuale campagna siamo a +10% rispetto al 2015 ma la mia previsione è di arrivare, per il secondo fiore, a +25%. Questo sia grazie alla politica di marchio, ma soprattutto perché i consumatori apprezzano il gusto di questo frutto e le sue proprietà: è antiossidante, ricco di vitamine e ipocalorico».
Tante le iniziative sia BtoB che BtoC a sostegno del brand: dalle in-store promotion ai folder informativi presenti nelle vaschette, dalle fiere alla partecipazione all’iniziativa “Fruit salad on the beach” nei lidi più importanti della costa catanese. “Stiamo ricevendo ottimi riscontri anche dall’estero, siamo presenti in Germania, Francia, Spagna e nei paesi dell’Est Europa. Il 30% della produzione va all’estero e anche questa tendenza è in crescita».
Mi interessano i frutti dei fichi d’india, vorrei sapere costo al kg e se li posso avere a Siena 50 kg per volta
salve, io sono un produttore certificato bio, 50 kg per volta effettivamente sono pochini, dovrebbero essere spediti tramite corriere e i costi di spedizione aumentano, solitamente spediamo nei mercati del nord tramite agenzie in quel caso si paga a pallets.