Si prospettano giornate difficili al porto di Genova. I cantieri e gli ampliamenti previsti mettono infatti a rischio la sosta – già difficile – dei tir.
Secondo il programma dei lavori, infatti, saranno cancellati almeno 400 stalli destinati alla sosta dei veicoli industriali.
Stop il 4 marzo
Una situazione che non è passata inosservata a sette associazioni degli autotrasportatori – nello specifico AliAI/Alia Claai, Cna Fita, Confartigianato Trasporti, Fai Liguria, Fiap, Legacoop e Trasportounito – le quali non hanno perso tempo e hanno subito indetto una manifestazione per il 4 marzo 2024.
La protesta partirà dall’area ex Ilva. Si tratta di un punto di partenza non casuale, perché in quest’area dismessa il mondo dell’autotrasporto ha chiesto d’insediare un autoparco. Il quale, oltre a garantire posti parcheggio per i camion, sarebbe anche un’area provvista di servizi per gli autisti.
Quando, nello scalo ligure, arriveranno un numero al momento imprecisato di tir cosiddetti lumaca, ossia camion che procedono a passo d’uomo con il preciso intendo di fermare, o comunque complicare, il traffico.
Traffico in tilt e pedaggi in aumento
Al centro della mobilitazione non c’è solo la carenza di parcheggi, ma anche gli aumenti dei pedaggi autostradali. Quanto ai problemi di sosta, questi potranno già complicare le cose dopo l’estate, quando importanti cantieri occuperanno spazi che, tradizionalmente, sono usati per parcheggiare i veicoli industriali.
Sul fronte dei pedaggi, il tema è complesso, perché sono in discussione i benefici dei ristori che Autostrade per l’Italia sta dando agli autotrasportatori per compensare i maggiori costi causati dai cantieri autostradali sorti dopo il crollo del Ponte Morandi.
Cosa cambia nel trasporto
Mentre Genova si prepara a giornate pesanti, ci sono novità per il mondo dell’autotrasporto. Undici associazioni degli autotrasportatori (Anita, Assotir, Cna Fita, Confartigianato Trasporti, Confcooperative, Fai, Fedit, Fiap, Legacoop, Trasportounito e Unitai) e tre della committenza (Assarmatori, Confitarma e Federagenti) hanno annunciato l’accordo sull’aggiornamento del distanziere per l’autotrasporto di container il quale, rispetto alla versione precedente, sarà geo-referenziato con la cartografia digitale di Here/Ptv. Il che significa che lo strumento, oltre a considerare il percorso che il camion deve svolgere, valuta anche le condizioni del traffico, le novità relative alle infrastrutture e ai divieti di circolazione.
Va precisato che dal primo aprile 2024 tutti i contratti scritti di trasporto di container (anche quelli firmati prima della sua entrata in vigore) dovranno riferirsi a questo distanziere per definire il chilometraggio delle tratte e quindi le relative tariffe, che comunque restano libere.