La logistica europea è in fermento. Sono partite lo scorso primo ottobre due settimane di mobilitazione indette dalla federazione europea dei sindacati dei trasporti (Etf), la quale comprende 230 sigle nazionali dei trasporti provenienti da 41 Paesi e rappresenta circa cinque milioni di lavoratori.
Con questa azione il comparto desidera riaccendere i riflettori sul proprio ruolo, ritenuto “strategico ed essenziale per il contesto economico e sociale, ma al tempo spesso dimenticato”.
Il ruolo essenziale della logistica
La decisione di Etf parte da una premessa: durante la pandemia, quando il dilagare del virus ha imposto al settore della logistica, più che ad altri, di adattarsi rapidamente alle nuove necessità dei territori, delle filiere e dei consumatori, è stato chiaro a tutti gli attori della supply chain il ruolo essenziale del settore. Ma ora che i lockdown sono solo un ricordo, è bene ri-sottolineare l’importanza della logistica. Ossia di un sistema che, come obiettivo ultimo, ha quello di assicurare la presenza dei necessari quantitativi di merce nei posti e nei tempi in cui sono richiesti.
La mobilitazione
Per ora il calendario della mobilitazione prevede momenti di confronto e incontro. L’attenzione della prima giornata è stata riservata a Stoccolma, dove si è celebrata la firma del primo contratto collettivo di lavoro tra il sindacato svedese dei lavoratori dei trasporti e un’azienda leader a livello internazionale nel settore delle consegne dell’ultimo miglio.
Oggi, 3 ottobre, il palcoscenico è stato Londra. La sigla Unite the Nation ha infatti ospitato, durante la giornata, un seminario dedicato alla logistica alimentare.
Domani 4 ottobre, invece, il focus è a Bruxelles. Dove la Btb, società che si occupa di trasporto merci, attuerà un’azione dimostrativa in una società di logistica.
Giovedì 5 ottobre la mobilitazione si sposta a Madrid: qui si svolgerà un workshop formativo sul ruolo dell’intelligenza artificiale nella logistica.
In Italia presidio l’11 ottobre
In Italia le sigle Filt Cgil, la Fit Cisl e la Uiltrasporti hanno invece indetto per mercoledì 11 ottobre un presidio a Roma, davanti al ministero del Lavoro.
Altre iniziative si terranno in Danimarca, Germania, Francia, Norvegia, Slovacchia, Turchia, Bulgaria e Ucraina, ma non se ne conoscono ancora i dettagli. Durante queste giornate di mobilitazione, l’Etf presenterà il manifesto dei lavoratori della logistica, un documento che invita i datori di lavoro e le istituzioni a garantire un lavoro dignitoso, la contrattazione collettiva, la fine dei contratti precari, la regolamentazione del settore logistico e la trasparenza dei finanziamenti.
Cresce la domanda di personale non qualificato
Nel frattempo, da una ricerca promossa dalla Fondazione per la sussidiarietà, emerge un dato: la filiera logistica italiana chiede sempre più addetti, anche non qualificati.
La domanda è passata dalle 650mila posizioni del 2021 alle 811mila del 2022, +25 per cento. Di queste, nell’81% dei casi non è richiesto un titolo di studio specifico e nel 60% non è richiesta alcuna esperienza specifica.
Guardando i numeri nel dettaglio, si rileva che, nel 2022, la categoria degli addetti all’imballaggio e al magazzino ha chiesto 188.060 unità (al secondo posto dopo le 344.960 unità degli addetti alla pulizia di negozi e uffici). Al quarto posto della classifica ci sono invece gli addetti allo spostamento delle merci – con 40.370 unità – e al decimo posto gli addetti alle consegne, con 13.720 unità. Complessivamente, quindi, la logistica ha chiesto 242.150 unità.
La domanda è dunque alta, ma l’offerta bassissima: lo studio rileva una ormai cronica carenza di candidati.