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Logistica e Trasporti

Porto di Napoli, indagini in corso per cartello sui container

Tre società terminaliste e una finanziaria si sarebbero coordinate per applicare agli spedizionieri un aumento tariffario

Indagini in corso al porto di Napoli per sospetto cartello sulla movimentazione dei container. Ieri 27 luglio l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm, detta anche Antitrust, ndr.) ha dato avvio a un’istruttoria nei confronti di tre società terminaliste e una finanziaria per verificare se la compagine si sia coordinata per applicare agli spedizionieri del porto di Napoli un aumento tariffario, violando così la disciplina sulla concorrenza nei servizi in ambito portuale.

L’indagine è partita da una segnalazione giunta all’Agcm dall’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Centrale sull’applicazione da parte dei terminalisti della nuova voce tariffaria energy surcharge a tutti gli spedizionieri nella movimentazione di container in importazione.

Le società coinvolte e le tariffe

Le società coinvolte sono Conateco, Soteco, la finanziaria che le controlla Marinvest e il terminal Flavio Gioia. Come precisato in una nota dell’Agcm, “questi operatori avrebbero concordato di applicare contestualmente lo stesso aumento tariffario per tutti i contenitori in import destinati ai terminali del porto di Napoli”.

“Tale accordo – prosegue la nota – individuerebbe l’esatto ammontare della tariffa da applicare (25 euro per ogni contenitore da 20 piedi e 30 euro per ogni contenitore da 40 piedi) e la data della sua decorrenza (primo febbraio 2023)”.

Le motivazioni dell’Agcm

Secondo l’Agcm “l’intesa sull’aumento delle tariffe appare idonea a incidere sensibilmente sulla concorrenza di prezzo, in violazione dell’articolo 2, comma 2, della legge n. 287/1990″. Inoltre, sempre secondo l’Agcm, non va sottovalutato il luogo dove sarebbe avvenuta la violazione, ossia il porto di Napoli. Quest’ultimo, essendo uno dei principali porti in Italia, è interessato da flussi di rotte di trasporto marittimo di merci nazionali e internazionali, il che lo renderebbe “suscettibile di incidere sul commercio intraeuropeo, in violazione dell’articolo 101 del Trattato di funzionamento dell’Unione europea”. Infine, l’intesa tra i terminalisti per Agcm “appare consistente, poiché coinvolge la totalità degli operatori attivi nella fornitura dei servizi di movimentazione di container nel porto di Napoli”.

Entro sessanta giorni le società interessate potranno esporre la loro posizione all’Antitrust. Il procedimento si dovrà conclude entro il 31 luglio 2024.

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