Dopo Trieste e Genova, giovedì 18 e venerdì 19 novembre si ferma il porto di Livorno. Questa volta il green pass e il Covid non c’entrano nulla: ad agitare i portuali sono la sicurezza sul lavoro, il precariato e altre questioni che non hanno ancora trovato la quadra, nonostante una settimana di riunioni e assemblee. Il rischio concreto, per le merci, è che il porto resti chiuso per 48 ore.
E non andrà meglio la prossima settimana per le merci che viaggiano su gomma. Gli autisti, infatti, provati dal carico di lavoro eccessivo, protestano contro Assoespressi. E poi, tra poco più di un mese, sarà la volta degli autisti spagnoli, anch’essi in rivolta proprio a ridosso dalle festività natalizie, già messe a dura prova dalla logistica mondiale.
Il porto di Livorno si ferma dalla mezzanotte di giovedì
Scatterà a mezzanotte di giovedì 18 novembre lo sciopero di 48 ore indetto al porto di Livorno da Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti. Lavoratrici e lavoratori del porto toscano si mobiliteranno in nome della maggiore sicurezza e salute sul luogo di lavoro, del contenimento del lavoro straordinario, del superamento del precariato e del riconoscimento del lavoro usurante per il lavoro portuale. Inoltre, si sciopera per denunciare la mancata proroga nel decreto legge Infrastrutture dei sostegni alla portualità per l’anno 2022.
Lo sciopero si concluderà alle ore 24.00 di venerdì 19 novembre. E proprio nella giornata di venerdì è previsto anche un corteo nel centro di Livorno.
Black friday – e non solo – in pericolo
E sempre Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno proclamato uno sciopero degli autisti per il 26 novembre, giorno stabilito da Amazon per il black friday 2021. Ma Amazon non c’entra nulla (o quasi), anche se sarà coinvolta di riverbero: lo sciopero è contro le imprese aderenti ad Assoespressi, l’associazione nazionale dei corrieri espressi aderente a Confetra che rappresenta le aziende attive nella filiera dell’e-commerce specializzate nell’attività di distribuzione dell’ultimo miglio.
I temi per i quali protestano gli autisti riguardano i carichi e ritmi di lavoro divenuti insostenibili, e l’orario (ritenuto troppo lungo) di lavoro settimanale degli autisti i quali, di fatto, devono smaltire le richieste real time di Amazon.
Autisti spagnoli in subbuglio prima di Natale
Tra poco più di un mese protesteranno anche gli autotrasportatori spagnoli: tra il 19 e 22 dicembre, dunque a ridosso delle festività natalizie, il Comité nacional del transportes por carretera, l’organismo che raccoglie le associazioni dell’autotrasporto, ha indetto una mobilitazione contro il divieto del carico e scarico dei veicoli per gli autisti, la mancata attuazione dell’eurovignetta e l’obbligo della clausola di revisione delle tariffe sulla base del prezzo del carburante. Il Comitato critica anche la carenza di aree di sosta sicure per i veicoli industriali.