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Logistica e Trasporti

Trasporto ferroviario: da Cina a Ue (e ritorno) in una settimana

Maxi carri da due container viaggiano a 140 chilometri/ora. E, intanto, in Egitto prende avvio l’alternativa (su rotaia) al Suez

Se n’è parlato anche a Macfrut: si stanno intensificando i rapporti commerciali tra Cina ed Europa, tanto che il nord-est Italia è stato identificato come hub logistico strategico per agevolare gli scambi. E’ dunque da annoverare tra le buone notizie la messa a punto di maxi carri ferroviari in grado di ridurre i tempi di viaggio. 

Nel frattempo, in Egitto, sono stati avviati i lavori per costruire una alternativa su ferro al Canale di Suez. Le due novità, sommate, fanno ben sperare per l’incremento, a livello globale, del trasporto merci ferroviario. Il quale, pur ritenuto da anni un buon compromesso in termini di sostenibilità, economicità e velocità delle spedizioni, nella pratica stenta a decollare.

Maxi carri ferroviari tra Cina e Ue

I nuovi maxi carri sono veloci – viaggiano a 140 chilometri orari – e sono in grado di trasportare due container da 40 piedi. Il che significa che hanno un altro pregio: permettono di aumentare la capacità di carico delle spedizioni, garantendo quindi volumi. Al momento sono in corso prove tecniche in territorio russo: l’obiettivo è ridurre a sette giorni il tempo di transito tra la Cina e l’Europa.

L’alternativa al Canale di Suez

Nel frattempo anche il Medio Oriente punta sul trasporto su ferro. Un piano di sviluppo infrastrutturale di una certa portata, infatti, prevede la costruzione di una ferrovia destinata al trasporto misto (merci e persone). La ferrovia ad alta capacità verrà realizzata in Egitto nei prossimi mesi: sarà lunga più di 600 chilometri e correrà parallela al Canale di Suez. Nel dettaglio, partirà da Ain Sokna, località sulla sponda occidentale del Golfo di Suez, per poi diramarsi secondo due direttrici, una verso Alessandria, l’altra verso Marsa Matrouh. La nuova tratta ferroviaria ha l’obiettivo di sviluppare il trasporto merci su rotaia, incrementandone i volumi del 15 per cento. Più avanti seguirà la costruzione di un secondo tratto, anch’esso destinato a sdoppiarsi: un ramo andrà verso Assuan, l’altro verso Hurghada e Safaga, entrambe affacciate sul Mar Rosso.

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