Al For, il mercato ortofrutticolo di Cesena, ci sono quasi 6 milioni da spendere per rinnovare la struttura con i fondi del Pnrr. Da qualche giorno c’è anche un nuovo presidente di Fedagro, l’associazione dei grossisti. Si chiama Matteo Evangelisti, direttore generale della ditta Biondi Giulio, e a myfruit.it offre la sua visione del futuro.
Perchè i mercati, volenti o nolenti, devono cambiare viste la rivoluzione nel mondo agricolo e della distribuzione. Un tema centrale e attuale in Emilia-Romagna. Se ne parla anche domani all’evento Il fresco fa bene. Il ruolo strategico e sociale della Rete dei mercati dell’ortofrutta dall’Emilia-Romagna al mondo. Appuntamento a Bologna (alle 10.00, in viale Aldo Moro 30, Aula Magna Regione Emilia-Romagna).
Una svolta necessaria
Evangelisti scatta una fotografia che oltre economica e anche sociologica e antropologica del mondo dei mercati ortofrutticoli: “Lo stato di salute dei mercati si è modificato nell’arco dei decenni, segue lo stato di salute della piccola e media impresa a conduzione familiare che rappresentava la gran parte dei clienti. Un pilastro è venuto meno”. Con un’altra importante conseguenza: “L’invecchiamento anagrafico del cliente”.
Il palcoscenico della distribuzione ha visto l’evaporazione di tutte quelle piccole e medie strutture commerciali ben radicate nel territorio e la Gdo ha conquistato sempre più spazio ma via via si è orientata su altri canali per l’ortofrutta. Si è creato un buco. Il quadro è chiaro.
Orario diurno? “Se tutti siamo allineati e in tutti i mercati”
Evangelisti pensa sia “fondamentale una svolta nella gestione”. Un tema di cui si parla spesso è il passaggio a un orario diurno. “Potrebbe essere un’ opportunità per rispondere all’esigenza di mancanza di manodopera disposta a fare certi orari“. Attenzione però: “Il nostro sistema infrastrutturale è strettamente interconnesso tra fornitori e chi acquista. Si deve trovare un accordo con tutti gli attori del sistema”.
A parte Roma, ed altri mercati minori, non si può procedere macchia di leopardo e ognuno in modo. Ci vuole una logica sistemica. “Si parte da un’analisi molto seria, un percorso comune e poi si decide tutti insieme. Si deve partire solo se c’è condivisione da parte di tutti gli attori nessuno escluso. Compresi i commercianti”.
Puntare sulla logistica
“Un punto centrale è il cambio della logistica e non vale solo per l’Horeca ma anche per il cliente più strutturato, pensiamo a un punto di vendita indipendente collegato a una piattaforma Gdo. Il supermercato è il nostro target, quello che può fare acquisti indipendenti per fornire il suo reparto ortofrutta. Non bisogna far vivere per forza il mercato al cliente”. I prodotti possono essere consegnati. Questo il messaggio. E non solo ristoranti, hotel, mense ma pure una parte della Gdo.
Un canale prezioso. “Noi dobbiamo sviluppare quei servizi che valorizzano le nostra proposta di eccellenza che solo l’operatore di mercato può offrire. Merito dei nostri collegamenti con i fornitori e non parlo solo dei prodotti locali, ma di quelli nazionali e pure internazionali”. Riferimento al capitale relazione e di conoscenze del prodotto che può essere speso per poter integrare con l’alta qualità le linee di fornitura. Soprattutto in un sito come Cesena: “Siamo collettori tra Nord e Sud”. Una posizione geografica tutta da valorizzare.