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Pink Lady, Garipoli: “Nel 2023 il 15% in più di mele italiane”

In occasione del 25esimo anniversario della mela club, il punto sui numeri, i valori, il futuro

“Pink Lady è il prodotto figlio di un progetto pionieristico che ha cambiato le regole di un mercato basato sulle varietà di mele tradizionali. Un prodotto che si riconosce per le caratteristiche organolettiche distintive, quali il colore che tende al rosa, la succosità, la croccantezza e il sapore dolcemente acidulo”.

Salvo Garipoli, market manager Italia per Pink Lady

Così Salvo Garipoli, market manager Italia per Pink Lady, ha aperto i lavori a Milano per celebrare il 25esimo anniversario della mela club.

Pink Lady in numeri

Con 5.300 ettari in produzione tra Italia, Francia e Spagna, Pink Lady ha una rete di dieci vivaisti, 3.145 produttori, 81 stazioni di confezionamento, 13 distributori autorizzati. Delle 225mila tonnellate complessive, 90mila sono prodotte in Italia in due areali, Emilia Romagna e Trentino Alto Adige, per un totale di 2.440 ettari e 2.455 agricoltori coinvolti, pari al 78% del totale.

“La quota a volume nel mercato Italia supera il 3 per cento – ha rilevato Garipoli – Nella stagione 2021-22 due milioni di famiglie hanno consumato Pink Lady. In Italia sei consumatori su dieci conoscono la mela con il bollino a cuore”.

“I volumi venduti sono aumentati del 9 per cento – ha fatto notare – Un dato che va inserito in un contesto in cui i consumi di frutta perdono il 10%, quelli delle mele il 4”.

La stagione 2023-24 si preannuncia produttiva

Per la stagione in corso Garipoli si è detto ottimista. L’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna la scorsa estate ha risparmiato i frutteti di Pink Lady, i volumi prodotti dovrebbero crescere del 15 per cento.

“A livello europeo si stima un valore dei volumi di vendita pari a 225mila tonnellate, +25% rispetto alle 180mila della scorsa stagione – ha sottolineato – L’Italia in dieci anni è cresciuta del 40%, quest’anno ci aspettiamo un incremento delle vendite, a volume, del 20% rispetto all’anno precedente”.

La carta degli impegni

“La responsabilità verso i produttori, i consumatori e l’ambiente è un tema importante per Pink Lady – ha riferito Garipoli – Per tale motivo abbiamo scritto la Carta degli impegni, ossia 14 obiettivi di sostenibilità sociale, economica e ambientale in cui rientrano l’equa retribuzione dei produttori (il 22% dei quali ha meno di 40 anni, ndr), il rispetto per l’ambiente e il terreno, la condivisione, con i consumatori, delle strategie per il futuro del pianeta”.

Quanto a quest’ultimo aspetto c’è anche l’obiettivo dello zero spreco e pertanto, per il prodotto che non può essere venduto tal quale per via di qualche imperfezione dovuta a grandine, insetti, ecc. (in media circa il 20% del totale, ma naturalmente dipende dalla stagione), sono stati sottoscritti degli accordi con l’industria di trasformazione, in particolare con Mila – che produce lo yogurt da bere a base di Pink Lady – con Ortoromi – che trasforma le mele in estratti – e con Frullà, che prepara mousse.

“L’obiettivo per il futuro è stringere nuove partnership – ha concluso Salvo Garipoli – Fermo restando che il prodotto non idoneo viene trasformato in concime, nell’ottica dell’economia circolare”.

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