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Salta l’orario diurno a Firenze

Il Comune ha rimandato l’avvio della sperimentazione per sentire le associazioni di categoria

Da inizio gennaio a data da destinarsi. La sperimentazione dell’orario diurno al mercato di Firenze è stato annunciato – tre mesi di sperimentazione fino a marzo – e poi è saltato. Una decisione che arriva in zona Cesarini e che viene spiegata con la necessità di portare a termine il processo di consultazione delle associazioni di categoria interessate.

Forse si passa a ottobre, parla Baccini di Fedagro

La maggioranza dei grossisti si è espressa a favore del cambiamento di orario optando per le attività da svolgere alla luce del sole. Ma il processo interessa anche altri protagonisti del tessuto economico e imprenditoriale fiorentino. Myfruit.it ne ha parlato con Aurelio Baccini, presidente di Fedagro Firenze e vicepresidente nazionale dell’associazione, che spiega : “Si tratta di un posticipare l’avvio della sperimentazione. Una decisione del Comune, detiene il 65% delle quote dell’ente gestore che intende sentire e proseguire la concertazione con le associazioni di categoria”. In altri termini c’è da ascoltare Confesercenti, Confcommercio, Coldiretti che rappresentano gli interessi di commercianti, fruttivendoli, ambulanti e imprenditori agricoli. Tutti vogliono dire la loro.

E ora? “Il processo è rimandato, forse si va ad ottobre. Io auspico di riuscire a realizzare il progetto nei modi e nei tempi dovuti e con il totale appoggio dell’amministrazione comunale e dell’ente gestore”. Questo il pensiero di Baccini che rappresenta la maggioranza degli operatori del mercato della città d’arte.

Non finanziato il progetto presentato con il bando Pnrr

Intanto sul fronte della modernizzazione del mercato la strada del Pnrr è in salita. Nel bando nazionale sono stati presentati progetti eccedenti rispetto ai 150 milioni a disposizione. Per Firenze non ci sono speranze di essere finanziati, almeno a guardare la graduatoria. Ma non mancano i fondi europei per altri bandi. Il problema rispetto ad altri mercati nazionali risiede nella struttura vetusta del sito che ha necessità di una ristrutturazione forte che richiede la spesa di oltre 50 milioni. La logica del bando Pnrr invece era indirizzato ad interventi di miglioramento della logistica, dell’efficienza energetica e della digitalizzazione.

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