Dopo Roma, l’apertura diurna arriva al mercato agroalimentare di Firenze. Si parte con una sperimentazione tra gennaio e marzo 2023. La scelta di invertire le lancette dell’orologio è approvata anche da oltre il 70% dei grossisti di Milano e il 50% di quelli di Napoli. E le consultazioni si registrano anche in altre città e regioni italiane. Ma iniziano da Firenze che diventa avanguardia del movimento del cambio turno. Grazie al lavoro di Fedagro nazionale e locale. Un orizzonte rivendicato anche dalle donne del settore.
A Firenze si lavorerà per tre mesi dalle 11 alle 17
Si cambiano le lancette nella città d’arte dove i grossisti di Agofi – Fedagro Firenze inizieranno un periodo di prova. Gli operatori lavoreranno di giorno, dalle 11 alle 17, grazie alla decisione presa durante l’ultima assemblea dei soci dove la maggioranza, che rappresenta l’80% dei volumi dell’ortomercato, ha scelto di abbandonare il lavoro in notturna.
Aurelio Baccini: “Tutti uniti verso la meta”
Il presidente di Agofi-Fedagro Firenze, nonché vicepresidente di Fedagro nazionale, Aurelio Baccini non nasconde i problemi: “Sono consapevole delle difficoltà a cui andiamo incontro e che non sarà un cambiamento repentino, ma questo progetto permetterà ai grossisti di rapportarsi concretamente con l’orario diurno nella speranza che, in un futuro quanto mai prossimo, possa diventare permanente non solo per Firenze ma anche per tutti gli altri mercati del nostro paese”.
Baccini sottolinea: “In questa decisione gli operatori e l’ente gestore, con il supporto delle istituzioni locali e di Fedagro, procedono a fianco a fianco, uniti, poiché questo esperimento avrà risultati positivi solamente attraverso la collaborazione di tutti gli attori della struttura”.
Il presidente nazionale Di Pisa: “Ci crediamo da sempre”
E’ una posizione nota, ora confermata, quella del presidente di Fedagro nazionale, Valentino Di Pisa: “Sono molto soddisfatto di quanto stanno facendo i miei colleghi, ritengo che sia fondamentale che un mercato così importante come quello di Firenze segua l’esempio già tracciato da Roma, ma allo stesso tempo auspico che tale cambiamento possa avvenire in ogni mercato, rispettandone le diverse caratteristiche e specificità, per creare un sistema uniforme e moderno che possa affrontare le sfide del futuro e della società globale”.
Di Pisa prosegue: “Fedagro da sempre crede fermamente in quest’iniziativa come un processo di modernizzazione e di valorizzazione dei mercati all’ingrosso e dei centri agroalimentari per il bene del sistema agroalimentare nel suo complesso”.
A Milano d’accordo i due terzi dei grossisti, il 50% a Napoli
Avevamo anticipato tempo fa la consultazione milanese, rivendicata anche per limitare gli ingressi illegali di manodopera. I risultati sono chiari: “I due terzi degli operatori si è espresso a favore”. Parole dell’imprenditore e consigliere Ago-Fedagro Salvatore Musso. La prossima mossa? “Abbiamo inviato i dati alla Fedagro, la federazione che raggruppa le associazioni dei mercati all’ingrosso in Italia, quantomeno tra i mercati più importanti, che analizzerà i dati unitamente a quelli delle altre città d’Italia e in sinergia con Italmercati, che a sua volta raggruppa le società di gestione dei mercati, intavoleranno un percorso congiunto affinché si possa apportare su tutto il territorio nazionale questo progetto che andrà a rivoluzionare gli attuali meccanismi di approvvigionamento e distribuzione dei prodotti ortofrutticoli all’interno della filiera”. Di recente si sono espressi a favore anche i grossisti di Napoli.
A Fedagro lavora la commissione orari
Visto l’interesse per l’orario diurno da parte dei soci in Fedagro è presente una commissione orari per confrontarsi sul tema. Si parte: “Dagli operatori stessi per procedere in maniera strutturata e condivisa lungo un percorso sicuramente complicato ma necessario per il comparto. Lo scopo della commissione è infatti di mettere in contatto gli operatori grossisti delle varie città italiane e supportare ogni realtà nel processo di cambiamento degli orari di lavoro come nel caso di Firenze“.
Una risposta al difficile ricambio generazionale
Sono diverse le motivazioni sul cambio orario sottolineate dagli operatori: “L’orario diurno oggi più che mai rappresenta un passaggio obbligato per gli operatori a fronte del periodo di crisi che stanno affrontando i mercati italiani: il diurno se, da un lato, rappresenta una risposta a diversi aggravi che sono a carico delle aziende, come la difficoltà del ricambio generazionale, l’abbattimento dei costi del notturno, l’efficientamento dell’utilizzo delle risorse energetiche, dall’altro gioca un ruolo fondamentale nel costruire nuovi servizi, nell’offrire nuove opportunità commerciali, nella tutela della produzione e delle peculiarità territoriali”.