Quasi allo scadere del 2022 è stata approvata la graduatoria che grazie ai fondi concessi dall’Europa attraverso il Pnrr permette di migliorare la capacità logistica di 32 mercati agroalimentari. Un lavoro di progettazione che vede premiati piccoli mercati come quello di Camaiore – al sito comunale sono stati assegnati sei milioni di euro – o di interesse nazionale come Verona, Bologna e Fondi che occupano i primi tre posti della graduatoria dove seguono anche i centri di Pescara, Treviso, Napoli, il Caap di San Benedetto del Tronto, poi Camaiore, Udine e Bari per chiudere la prima decina. Ma sono stati finanziati anche Milano, Roma, Torino, Lecce, Firenze, Trieste, Catania.
A tutto fotovoltaico e digitale per milioni di euro
Il bando del Pnrr è legato alla Next Generation che finanzia la transizione digitale ed ecologica. Un intervento necessario visti i ritardi presenti nelle strutture, si riversano nelle bollette degli operatori, sul lato dell’autoproduzione energetica. Un gap da colmare. L’energia è il tema centrale della progettualità dei mercati, come avevano anticipato gli enti gestori, anche di quelli più piccoli. In quello comunale di Lido di Camaiore: “Su tutto il tetto del fabbricato (circa 2000 metri quadri) verranno installati pannelli fotovoltaici che, collegati ad adeguate batterie di accumulo, serviranno energeticamente tutto il mercato e le sue necessità impiantistiche”. Il finanziamento è di 6 milioni di euro.
Finanziato al 100% il progetto del Caap (Centro agroalimentare Piceno) con un contributo di 7.850 milioni. Le risorse prevedono diversi interventi. Il più importante è la realizzazione di un parco fotovoltaico di 1,348 MW che verrà installato sulla tettoia di copertura da realizzare nel piazzale compreso tra l’edificio mercatale ortofrutta e la palazzina servizi generali/direzionale per una superficie complessiva di 8.000 metri quadrati”.
Fuori graduatoria i mercati di Vicenza, Cesena e Vittoria
Sono 32 i progetti ammissibili. Il budget è di 150 milioni di euro quindi qualcuno potrebbe non vedere un centesimo. Al momento la graduatoria è provvisoria, c’è ancora qualche giorno e qualcosa potrebbe cambiare per qualche mercato. Sicuramente per soddisfare tutti servono almeno altri 100 milioni di euro. Più difficile il percorso di alcuni mercati. Sono, infatti, rimasti fuori graduatoria i siti di Vicenza, Cesena, Bisceglie, Sorrento, Capaccio e di Vittoria in Sicilia che è un punto di riferimento internazionale per le quotazioni di alcuni ortaggi, a iniziare dai pomodori. E dall’isola arriva il grido di dolore: “Ciò che appare semplicemente un disastro di natura politico-amministrativa, in realtà è qualcosa di più. E’ il de profundis che rintocca pesantemente una struttura e sulle prospettiva di crescita che il partecipare ai fondi avrebbe quantomeno concesso”. Parole forti quelle del presidente dell’associazione concessionari del mercato Giuseppe Zarba. Una collaborazione che non c’è stata mentre è stato reso pubblico più volte il lavoro comune della rete Italmercati guidata da Fabio Massimo Pallottini per i siti appartenenti alla rete.
Il grido dei grossisti di Vittoria
Vediamo più nel dettaglio la denuncia degli operatori di Vittoria. “Lasciamo alla politica ogni tipo di considerazione e dibattito su cui ci teniamo equamente distanti, ma non possiamo che condannare la colpevole mancanza di ascolto che questa amministrazione ha inteso dedicare alla struttura in oltre un anno di attività amministrativa. E’ un’occasione persa – spiega Zarba – perché dinnanzi ad una libera opportunità a cui il mercato sarebbe stato legittimato a partecipare sono state costruite invettive sulle scelte del passato, creando convinti tentativi di natura allusoria che nulla c’entravano con il bene della struttura e degli operatori che a vario titolo la vivono. Ad oggi non abbiamo assistito ad alcun percorso alternativo che potesse trovare rimedio alla più volte decantata voglia di non partecipare ai fondi del Pnrr per il Mercato. Ad oggi attendiamo ci vengano illustrate le vie – eventualmente alternative – ad una misura a cui tutti i mercati italiani hanno inteso partecipare. Appunto. Tutti, tranne Vittoria. Trovo sconcertante – sottolinea Zarba – come ancora una volta la strategia di denigrare tutto quello che si è provato a fare in barba alla valutazione oggettiva e del bene pubblico, abbia prevalso sulle opportunità: per dimostrare cosa, non lo abbiamo ancora compreso. Il Comune – conclude Zarba – pare abbia ancora per legge il termine di dieci giorni per presentare osservazioni agli organi ministeriali di riferimento, seppur si fatica a comprendere quali osservazioni possano ritenersi salvifiche se ciò che oggi manca sono proprio i progetti da inserire in graduatoria. Continueremo a rimanere vigili e pronti al confronto, sperando che almeno per una volta la struttura venga rispettata non con l’ennesimo attacco mediatico ma con chiare e dovute spiegazioni del perché di tutto questo”.