I grossisti chiedono sconti e sgravi ma anche evitare il rincaro del prezzo dei servizi gestiti dai mercati all’ingrosso. Ciascun ente gestore ha preso la sua strada: chi ha approvato misure di sostegno agli operatori, altri hanno aumentato le tariffe. Un doppio binario che ieri ha portato all’ intervento di Fedagro, l’associazione dei grossisti, con un lettera del presidente Valentino Di Pisa all’omologo di Italmercati per una moral suasion verso gli associati “meno sensibili”.
La risposta di Fabio Massimo Pallottini? Un’altra lettera dove si elencano le tante misure adottate da Italmercati, dalla logistica agli accordi bancari, ma non si legga la concessione degli sconti perchè: “Garantire la chiusura dei bilanci con il segno positivo è infatti l’unica garanzia che ci permette di passare indenni attraverso le proposte di smobilizzazione/ privatizzazione del settore” per proseguire con “ciò che bisogna chiedere in primis a Italmercati è di moltiplicare gli sforzi perché il settore occupi pienamente il ruolo che gli spetta anche moltiplicando le innovazioni organizzative“. Insomma è dura anche per chi gestisce i mercati, questo il messaggio.
La lettera di Pallottini a Di Pisa
I toni sono cordiali: “Caro Di Pisa mai come in questo periodo i mercati hanno fornito una prova di compattezza per rispondere alle diverse crisi – da te ben riassunte nella lettera aperta che ci hai inviato – che il comparto deve affrontare. Lo stiamo facendo da mesi ritrovandoci costantemente nella cabina di regia che abbiamo costruito come Italmercati, avviando progetti concreti sempre a sostegno dei mercati e di chi vi opera, nonché dei consumatori e del mondo agricolo che rappresentano gli interlocutori fondamentali per garantire lo sviluppo delle nostre imprese”. Dalla serie: stiamo lavorando per voi.
Quello che ha fatto Italmercati
Il passaggio seguente della lettera di Pallottini è quello dedicato ai numeri: “La rete di Italmercati muove ogni anno oltre 10 miliardi di euro che rappresentano una fetta non trascurabile del sistema agroalimentare italiano. Proprio per difendere le oltre 2500 imprese e i 300mila occupati all’interno delle nostre strutture, abbiamo dato vita allo straordinario sforzo collettivo che ha portato 18 Mercati della nostra rete a presentare progetti legati al Bando del Pnrr a sostegno degli investimenti sulla logistica del comparto. Questo significa una vera e propria rivoluzione sul fronte della digitalizzazione, del rafforzamento della catena del freddo, dell’ampliamento di spazi e sviluppo di impianti fotovoltaici: tutti componenti che permetteranno a chi vi opera di avere meno costi di energia, maggior produttività, nuove opportunità di sviluppo“.
Si ricordano gli accordi bancari e poi: “Ci siamo battuti per riconoscere al settore la condizione di attività energivore e ottenere pertanto sgravi fiscali più consistenti per le tutte le imprese che vi operano. Un risultato ancora non conseguito e che ha inciso negativamente sui nostri bilanci”.
Questa la parte più esplicita: “Garantire la chiusura dei bilanci con il segno positivo è infatti l’unica garanzia che ci permette di passare indenni attraverso le proposte di smobilizzazione/ privatizzazione del settore e ci consente anno dopo anno di garantire flussi di investimento per le nostre infrastrutture. In particolare siamo consapevoli che l’inflazione colpisce duramente il settore ma credo che ciò che bisogna chiedere in primis a Italmercati è di moltiplicare gli sforzi perché il settore occupi pienamente il ruolo che gli spetta anche moltiplicando le innovazioni organizzative – conclude il presidente di Italmercati – Solo questo potrà dare a chi opera nei mercati una prospettiva di crescita sana ed equilibrata come ogni impresa che si rispetti auspica”.