Garantire la qualità e la sicurezza delle mele biologiche della Val Venosta. È questo il compito fondamentale del reparto qualità bio del Consorzio Vip, coordinato dal responsabile del prodotto bio Christian Gamper e composto da personale specializzato del Consorzio e dai responsabili qualità delle cooperative associate.
Il reparto qualità è costantemente al lavoro per tracciare le linee guida e i criteri di qualità a cui devono attenersi i produttori, oltre che pianificare e programmare la stagione della raccolta del prodotto biologico e tutte le attività connesse.
Previsioni positive
Con riferimento alla campagna 2022, Gamper afferma: “La fioritura è stata buona, gli eventi di gelo sono stati molto meno frequenti che nel 2021 e il diradamento ha funzionato bene. Le mie previsioni in termini di qualità sono positive, finora poca ruggine e niente grandine. Così some sono positive le previsioni in termini di volumi, perché il calibro sarà più grande; solo per la Golden Delicious si prevedono volumi minori della stagione scorsa. Abbiamo appena finito la misurazione della fase t, utile a fare una previsione dell’inizio della raccolta, che probabilmente quest’anno sarà anticipato di circa una settimana rispetto al 2021″.
Verifiche continue
Il reparto capitanato da Gamper racchiude molteplici funzioni. Tra queste, lo svolgimento di test volti a migliorare la qualità del prodotto: “Ora siamo alle prese con prove e verifiche su alcune misure volte a prolungare la durata di conservazione ed evitare così sprechi”.
Altro compito fondamentale è quello del monitoraggio delle sostanze residue, che viene effettuato direttamente sul prodotto poco prima del raccolto. “Nel periodo autunnale un organismo di controllo accreditato effettua ben 700 analisi, per garantire al cliente che la merce è conforme ai requisiti biologici e non contiene residui non consentiti”, afferma Gamper.
Sono attualmente in corso, presso i singoli produttori biologici associati, le ispezioni Global Gap e Grasp volte ai riconoscimenti delle certificazioni. Ogni azienda agricola bio viene ispezionata almeno tre volte all’anno da organismi di controllo accreditati, e in seguito a queste ispezioni possono essere attribuite al produttore diverse certificazioni: biologico Ue, Bioland o Demeter, Bio Suisse, Global Gap, Grasp, Agrios, Tesco-Nurture, Brasil Organic. Da quest’anno, non solo le mele, ma anche le ciliegie biologiche della Val Venosta sono certificate Global Gap e Grasp.
Quotidianamente, in collaborazione con il centro di sperimentazione Laimburg e il centro di consulenza per la fruttiviticoltura dell’Alto Adige, il reparto qualità bio del Consorzio Vip svolge un’attività di verifica del rispetto delle specifiche e dei requisiti dei produttori e analizza le cause di eventuali problemi di qualità.
Oggi la Val Venosta ha poco più di mille ettari di superficie riconosciuta per la coltivazione biologica e recentemente sono stati messi a dimora circa 70 ettari di nuovi impianti. “Ogni agricoltore bio riferisce annualmente al Consorzio quanto è stato estirpato e quanto è stato reimpiantato”, precisa Gamper.
Fonte: Vip Val Venosta