I cambiamenti climatici determinano sempre più i bilanci aziendali delle imprese. In negativo. Uno dei dati più critici è la siccità e vale anche per la frutta a guscio come il nocciolo. Ma quest’anno le precipitazioni danno fiducia ai produttori.
Myfruit.it ha intervistato Alessandro Durando di Fratelli Durando, azienda di Portacomaro nel Monferrato astigiano. “I cambiamenti climatici ci stanno mettendo in difficoltà, ora fortunatamente sta piovendo ma arriviamo da un decennio con intensa alternanza di produzione. Anni con pochissimo raccolto, anni con raccolto nella norma, ma il nocciolo è una pianta che entra spesso in sofferenza per la mancanza di acqua. I periodi di forte siccità, con ridotte precipitazioni, hanno influenzato sia la produzione sia la pelabilità del prodotto. Se non piove la pianta produce poche nocciole e quelle poche non si pelano in fase di tostatura. Rimangono di qualità, ma per chi cerca le nocciole pelate è un problema. Insomma, sono stati anni molto faticosi. Nel 2024 da inizio anno sono scesi 500 millimetri d’acqua, un livello che avevamo raggiunto mettendo insieme il 2022 e 2023. Anzi, forse in due anni tocchiamo i 400 millimetri rispetto ai 500 in due mesi. Ma veniamo dai 190 millimetri nel 2023, le falde si sono abbassate e bisogna capire cosa succederà da qui in avanti “. Nonostante queste difficoltà i Durando continuano a investire in soluzioni innovative per migliorare la resilienza dell’azienda.
Un’azienda circolare e biologica
Sono tempi duri, viste le conseguenze negative dei cambiamenti climatici, ma con il nocciolo l’economia agricola può diventare circolare e sostenibile sia nella dimensione ecologica che economica. Sicuramente all’azienda agricola Durando, dove dal frutto a guscio si ottiene il prodotto fresco, ma pure la trasformazione con la pasta, la farina e la crema di nocciola. Ma non è finita qui con i gusci riescono ad alimentare l’azienda e si punta al riuso in bioedilizia, con le pellicine si punta all’estrazione dell’olio per arricchire i mangimi destinati ai bovini o alla cosmetica.
Questo è il lato materiale, ma il nocciolo dai Durando diventa anche valore immateriale grazie all’attrattiva turistica nell’agriturismo dove si organizzano numerose attività legate alla coltura e al suo legame con il territorio.
Una storia di resistenza alle sirene dell’industrializzazione
L’azienda agricola gestita da Alessandro Durando e famiglia – a iniziare dalla moglie Sara che, con i figli Davide e Marta, compone il nucleo familiare – ha una storia antica, bisogna risalire fino al 1630. Ha resistito fino ad oggi, anche nel periodo del boom economico da industrializzazione. “Negli anni sessanta e settanta, quando in tanti si trasferirono a Torino attratti dalle prospettive dell’automotive, nonno Italo ha resistito alle pressioni e ha investito, insieme a mio padre Luca e mio zio Francesco, nell’agricoltura. Aveva ragione”.
La Durando – 20 ettari Igp in biologico – rappresenta un esempio virtuoso di economia circolare applicata alla coltivazione della nocciola. Si distingue per l’attenzione alla sostenibilità e all’innovazione, valorizzando ogni parte del nocciolo attraverso una serie di processi produttivi e iniziative che coinvolgono diversi settori.
La trasformazione della nocciola
Il punto di partenza è la coltivazione della nocciola tonda gentile trilobata, una varietà molto apprezzata dall’industria dolciaria per la sua qualità e gusto. Le nocciole vengono raccolte e trasformate in diversi prodotti: crema, pasta, farina e nocciole tostate. “Questi prodotti li commercializziamo – spiega Alessandro – sia attraverso il canale e-commerce che in negozi fisici, oltre che utilizzati nella pasticceria aziendale che accoglie turisti e clienti. Riforniamo anche le gelaterie e altre attività artigianali”.
Riuso dei gusci e delle pellicine
L’elemento distintivo dell’azienda è l’uso innovativo dei sottoprodotti della lavorazione delle nocciole. ”I gusci vengono impiegati come combustibile per alimentare tutta l’azienda e la cantina. Stiamo lavorando anche ad un progetto con il Politecnico di Torino per valutare l’impiego dei gusci anche nella bioedilizia”.
La circolarità tocca anche le pellicine delle nocciole “con l’estrazione dell’ olio utilizzato in ambito cosmetico da parte dell’azienda Poliphenolia che già valorizza le nostre vinacce sempre per ottenere prodotti per la cosmetica. Le pellicine sono utilizzate anche per creare mangimi destinati ai bovini, ricchi di proteine e aromatiche rendendo il mangime più appetibile”.
Innovazione e turismo
L’azienda agricola Durando non si limita alla produzione di nocciole. Ha sviluppato un progetto di accoglienza turistica con all’interno anche il bio parco con percorsi didattici originali. “Il parco ecologico La Masca Iselda e i Racconti della collina, una favola a cielo aperto nel Monferrato” come si legge nel sito. Alessandro e famiglia hanno fatto un lavoro di ricostruzione della memoria storica locale: fra masche – le streghe buone locali – e mirabolanti abitanti del mare perché questa zona era un fondale marino. I piccoli ospiti vengono coinvolti anche con la costruzione di fossili.
Un’altra iniziativa è A scuola di nocciole. “I nostri ospiti possono passeggiare nel noccioleto, assistere alla trasformazione delle nocciole e creare la propria crema, portandosi a casa un prodotto unico e personalizzato. Questo approccio favorisce la fidelizzazione dei clienti, trasformandoli in ambasciatori delle nostre attività”.
Tutti i prodotti con la nocciola
Alessandro spiega a myfruit.it le numerose opportunità offerte da questo frutto molto versatile e salutare. “Lavoriamo infatti con i nutrizionisti per l’importanza della nocciola nelle diete con il giusto apporto nutrizionale e con gli sportivi per il potere energetico sano offerto dai nostri frutti”. La pasta di nocciola: “E’ base per il gelato ma si può utilizzare come dolcificante naturale nel caffè o nello yogurt bianco. In agriturismo diventa anche condimento per la pasta, nei tradizionali tajarin”. Il catalogo è ancora più ampio: “Produciamo le nocciole ricoperte con diverse qualità di cioccolato e anche i confetti per le cerimonie”.
Un belvedere sul Monferrato
Nel 2023 si è concluso un progetto di economia circolare, iniziato nel 2019 con gli studenti del corso di Architettura e Design del Politecnico di Torino e il workshop di circular design e autocostruzione: “Un belvedere nel Monferrato”. “Una nuova finestra sulle nostre colline. Anzi, una vera e propria nuova casa, senza pareti, pronta ad accogliervi”.
Un ciabot costruito in modo sostenibile e che valorizza turisticamente un’area che ancora investe nelle produzioni agricole locali. A iniziare dal nocciolo.