E’ tempo di bilanci per la Castagna del Monte Amiata Igp. E il riscontro non è affatto dei migliori. L’annata 2023, infatti, è andata male e per quest’anno si spera che il clima e gli eventi atmosferici non interferiscano come durante l’ultima stagione.
Interpellato da myfruit.it, Roberto Ulivieri, presidente dell’Associazione per la valorizzazione della Castagna del Monte Amiata Igp, spiega: “L’annata è stata disastrosa, con una produzione bassissima. La causa è da imputare soprattutto alla primavera molto piovosa, che non ha permesso una allegagione regolare. Stimiamo che, nel nostro areale di circa 2.000 ettari (iscritti all’Igp sono al momento tra i 250 e i 270 ettari), il raccolto sia calato del 70% rispetto alla norma”.
Oltre al danno, c’è stata anche la beffa. “A fronte di una situazione così compromessa – continua Ulivieri – ci aspettavamo che almeno i prezzi riflettessero il momento. Invece, ancora una volta si è ripetuto quanto già avvenuto anche altre volte: se le castagne non ci sono, si fanno arrivare da altri Paesi. Cosicché, ci siamo trovati anche ad affrontare una situazione di mercato in cui i listini non corrispondevano alla situazione reale”.
E le prospettive per il 2024? Oggi ovviamente è molto prematuro parlarne, ma i margini per essere molto ottimisti si assottigliano. Conferma infatti ancora Ulivieri: “Al momento non si può dire pressochè nulla sulla nuova stagione. Però, possiamo fare questa osservazione: il periodo della luna calante di gennaio è, solitamente, il momento di massimo fermo della pianta. Invece, proprio in questi giorni ho riscontrato umidità nei tagli e qualche fiore, segno che il tepore delle ultime giornate non hanno tenuto le piante completamente a riposo. Insomma, non è un ottimo segnale, ma il nodo cruciale sarà comunque tra maggio e giugno per vedere cosa dobbiamo aspettarci dal 2024”.