Procede secondo i piani il progetto Calabria in Guscio, il programma di partenariato tra Ferrero e corilicoltori calabresi per lo sviluppo della coltivazione di nocciole in Calabria e la conseguente fornitura al colosso dolciario di Alba.
A fare il punto della situazione è Mario Caligiuri, presidente della rete di imprese che aderiscono al programma. “Siamo già arrivati complessivamente – spiega – a 150 ettari di noccioleto messi a terra. Gli impianti più vecchi, che hanno solo tre anni, sono una ventina di ettari. In questi, da metà settembre inizieremo a raccogliere quella che è di fatto la prima produzione“.
Caligiuri continua: “Si tratta ancora di quantitativi contenuti: stimiamo infatti dai 500 grammi a un chilogrammo a pianta. Inizieremo quindi a conferire a Ferrero, come da programma, solo nel 2024, ma il 2023 sarà comunque importante a livello di test di qualità”.
Il presidente della rete di imprese Calabria in Guscio nota ancora: “Mi devo anzi congratulare con tutti i produttori partner del progetto perché stanno seguendo diligentemente le indicazioni del programma e i risultati non mancano. Le piante infatti hanno vegetato bene anche la qualità dei frutti sembra molto buona“.
Unico problema, che sta riguardando qualche socio, è quello della fauna selvatica. “E’ difficile – conclude Mario Caligiuri – sorvegliare adeguatamente i cinghiali, che quando attaccano un noccioleto lo devastano, sbranando addirittura le piante. Non tutti i nostri produttori, al momento, sono ancora riusciti a chiudere i loro campi, anche perché è abbastanza costoso e la politica, se da una parte sostiene gli impianti, dall’altra non ci segue sulle recinzioni. E’ tuttavia nostra intenzione aiutare man mano i nostri associati a installare barriere efficaci contro la fauna selvatica”.