Gli stati generali del biologico Rivoluzione Bio, sostenuti dal progetto di promozione Being Organic in Eu cofinanziato dall’Ue e in svolgimento all’interno della 35esima edizione di Sana, hanno evidenziato le grandi opportunità che sta vivendo il biologico tra Piano strategico nazionale (che punta ad arrivare al 25% di Sau bio nel 2027) e Piano d’Azione Nazionale che definisce gli interventi concreti per sostenere lo sviluppo di produzione e consumi di alimenti bio.
Nello specifico, per rafforzare i consumi domestici, alla presenza del Sottosegretario di Stato Luigi D’Eramo a Sana 2023 è stata lanciata #ioparlobio, la campagna istituzionale di comunicazione del biologico promossa dal ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf) e realizzata da Ismea, l’Istituto di servizi sul mercato agricolo alimentare.
Protagonista dello spot tv è Elio, che veste i panni di un produttore bio alle prese con animali, ortaggi, frutta e vini che scandiscono la sua giornata. Momenti diversi, tutti caratterizzati da un dialogo costante all’insegna del rispetto per ogni fase dell’intero processo, dalla produzione alla tavola.
Comunicazione pilastro fondamentale
L’ iniziativa è stata sottolineata come centrale anche dal Sottosegretario D’Eramo che – accanto a formazione degli operatori, sostegno al settore e semplificazione burocratica – vede proprio nella comunicazione un pilastro fondamentale del Piano d’azione per il biologico per trasferire ai cittadini i valori del bio, sia dal punto di vista della salute che della sostenibilità ambientale.
L’impegno e la disponibilità della politica, che ha avviato un confronto costruttivo con le associazioni sul Piano d’azione per il biologico, possono fornire gli indirizzi strategici affinché risorse e strumenti siano impiegati efficacemente per consolidare la leadership dell’Italia nel biologico.
Al centro i produttori agricoli
“In uno scenario positivo per il biologico, con una crescita degli operatori, delle superfici e delle vendite, emergono alcune criticità e sfide che il Piano d’azione per il biologico deve affrontare – ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio – In particolare, sarà fondamentale fare crescere di pari passo le produzioni e i consumi che, oggi, stanno risentendo degli effetti dell’inflazione, del cambiamento climatico, che impatta su costi di produzione e rese, oltre che di un quadro generale di instabilità e volatilità. Auspichiamo che il Piano d’azione metta al centro i produttori agricoli affrontando nodi fondamentali quali il giusto prezzo, il marchio made in Italy bio, il sostegno ai distretti bio e il supporto all’export. Infine, crediamo essenziale il supporto agli agricoltori con investimenti in ricerca, innovazione, formazione e servizi per contrastare il cambiamento climatico e andare verso l’affermazione dell’agroecologia”.
Comunicare ai giovani
Esprimiamo il nostro apprezzamento per la campagna di comunicazione dei prodotti biologici che accoglie in pieno le nostre istanze, più volte avanzate, in merito alla necessità di sostenere la domanda di produzioni biologiche attraverso azioni di promozione mirate”. Così il Coordinatore del settore biologico di Alleanza Cooperative Agroalimentari, Francesco Torriani commenta la campagna istituzionale.
“Abbiamo particolarmente apprezzato che la campagna di comunicazione sia mirata a coinvolgere le nuove generazioni, puntando sui temi della salute dei consumatori e dell’ambiente – ha commentato Torriani – Positiva anche la scelta di puntare su due testimonial e due registri linguistici diversi, funzionali ad ampliare la platea dei pubblici di riferimento”.
“Auspichiamo tuttavia che la campagna #Ioparlobio sia solo l’inizio di un percorso volto a promuovere le produzioni biologiche di qualità – ha aggiunto Torriani. Pur apprezzando lo stanziamento di risorse pubbliche destinate all’iniziativa, è evidente che occorra dare continuità alla comunicazione con ulteriori dotazioni finanziarie, al fine di dare efficacia all’azione promozionale, scongiurando che rimanga una iniziativa episodica”.
“Il momento congiunturale che vive il settore è, come noto, alquanto delicato – ha concluso Francesco Torriani – per via del calo del potere di acquisto dei consumatori. Per far crescere i consumi di prodotti bio, che risultano in stagnazione da almeno un paio d’anni, è auspicabile che non solo il pubblico, ma anche il privato si impegnino in programmi promozionali d’impatto anche attraverso partenariati tra produttori, impiegando al meglio le risorse messe a disposizione della politica agricola comune. La cooperazione è pronta a svolgere al riguardo un ruolo di primo piano, rappresentando l’intera filiera produttiva”.