Continua a rimanere molto dinamica la situazione all’interno del Comitato promotore Pistacchio di Raffadali Dop che, dopo il riconoscimento della Denominazione di origine protetta, avvenuto ufficialmente il 22 marzo 2021, ora si appresta a espandere la propria base sociale e costituire il Consorzio di tutela del Pistacchio di Raffadali Dop.
A confermarlo è Salvatore Gazziano, componente fin dalla prima ora del Comitato promotore, che spiega: “Stiamo cercando di diffondere sempre più sul territorio le informazioni riguardanti le opportunità che si aprono con la Dop. E la nostra azione sta dando i suoi frutti. Attualmente siamo infatti in 11 soci tra produttori e trasformatori, ma entro maggio 2023 aumenteremo ancora di numero. Le candidature per associarsi le raccogliamo infatti ogni anno da marzo a maggio, e ci sono già imprese che hanno manifestato interesse in questa direzione”.
Del resto, associarsi al percorso della Dop è conveniente. “La differenza di prezzo tra prodotto certificato e non certificato – continua Gazziano – è attualmente di oltre 5 euro il chilo. Ma c’è di più. Il mercato, sta richiedendo sempre più prodotto Dop, quindi è senz’altro una grande opportunità per tante aziende che si trovano nell’areale produttivo del Pistacchio di Raffadali. Inoltre, ci sono anche importanti garanzie per chi acquista. Su ogni confezione Dop comparirà un QR code, che garantisce la completa tracciabilità del prodotto. In pratica, si riesce a risalire immediatamente al produttore, all’annata di produzione e alla data di confezionamento”.
Le novità non sono finite: “Entro fine anno – annuncia Gazziano – faremo istanza al ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare per il riconoscimento e l’istituzione del Consorzio di tutela del Pistacchio di Raffadali Dop. In questo modo, il Consorzio potrà poi svolgere tutte quelle attività inerenti alla Dop, che ora sono in capo al ministero”.
Infine, per quanto riguarda la campagna 2022, c’è soddisfazione: “L’annata è stata molto positiva in campagna, migliore dell’anno scorso. Per la maggior parte dei soci, peraltro, ricorreva l’anno di carica, quindi la produzione di prodotto certificato è stata superiore al 2021”.