L’azienda agricola Corbisiero, da tre generazioni, è un’importante realtà nello scenario corilicolo del Casertano, con un’estensione che oggi copre circa 100 ettari. Alla sua guida c’è Lorenzo Corbisiero, che è anche amministratore della Trade Nuts srl, società specializzata nella commercializzazione di nocciole e attiva con due sedi: una a Capranica (Viterbo) e una a Teano (Caserta). Myfruit.it ha chiesto a Corbisiero di fare il punto della situazione a pochi mesi dalla raccolta 2021 e all’indomani delle recenti gelate.
“I danni da gelo – spiega Corbisiero – ci sono indubbiamente stati, tanto che stimiamo perdite dal 50 al 60% a seconda delle zone. Inoltre, dopo la produzione molto buona dello scorso anno, in termini quantitativi e qualitativi, per il 2021 erano già attesi un calo della produzione e della qualità. Da considerare c’è infatti sempre anche il problema del cimiciato, perché la cimice asiatica continua a dare problemi. E se c’è minore produzione, è facile pensare che questo aspetto abbia un maggiore peso nel prossimo raccolto”.
“In ogni caso – prosegue Corbisiero – come azienda stiamo continuando ad investire. Nel 2020 la produzione è andata molto bene, tanto che abbiamo realizzato mediamente una quarantina di quintali per ettaro nel Lazio e una cinquantina per ettaro in Campania. Ora, ci stiamo attrezzando per migliorare sotto l’aspetto della meccanizzazione della raccolta, dell’essiccazione e dello stoccaggio. Del resto, da anni siamo fornitori di primarie aziende del settore nella lavorazione delle nocciole, che hanno rigidi disciplinari per quanto riguarda la qualità”.
Per quanto concerne i prezzi per la prossima campagna, Corbisiero aggiunge. “E’ un discorso un po’ prematuro – dice – ma mi auguro che, dato il previsto netto calo della produzione 2021, intervengano in Italia aziende leader del settore, che aiutino gli imprenditori agricoli a ridurre il più possibile l’impatto generato dai mancati introiti. Siccome è la Turchia, sostanzialmente, a determinare il prezzo delle nocciole a livello mondiale, e le sue quotazioni sono quasi sempre piuttosto basse, spero che aziende italiane di riferimento tutelino con i giusti riconoscimenti le produzioni made in Italy”.
Infine, l’amministratore di Trade Nuts ha spiegato uno dei motivi principali della differenza di prezzo tra nocciole campane, laziali e piemontesi. “Alla fine – dice Corbisiero – la differenza nelle quotazioni si equipara, perché il prezzo tiene conto anche della produzione per ettaro. In Piemonte, infatti, si produce mediamente meno a ettaro rispetto al Lazio, e così nel Lazio si produce a ettaro mediamente meno rispetto alla Campania”.