Se in Marocco la campagna dei meloni è nel vivo e in Spagna si registra un ritardo delle varietà precoci, per fare il bilancio della stagione francese occorrerà attendere ancora qualche settimana. In ogni caso, clima permettendo, le rese dovrebbero essere superiori rispetto allo scorso anno, quando la Francia registrò una contrazione produttiva del 30 per cento. E’ quanto emerso oggi al secondo appuntamento del ciclo “Le mardis de Medfel”. Buona segmentazione delle pezzature, assenza di gelate e qualche ritardo nell’allegagione sono i denominatori comuni della produzione di meloni di Marocco, Spagna e Francia.
Marocco: superfici stabili, ma riduzione delle rese del 25%
In Marocco la campagna dei meloni ha avuto inizio a fine febbraio e volgerà al termine alla fine di maggio o inizio giugno, dunque per tirare le somme ci sono ancora paio di settimane. In ogni caso, al netto di tanta pioggia e nessuna gelata, la stagione è stata caratterizzata da raccolte scaglionate e da una buona segmentazione delle pezzature. Nel complesso stabili le superfici produttive: nella zona di Dakla si registra una contrazione di 20 ettari (ne restano in produzione 200 a Charentais verde), mentre nella zona di Marrakech si evidenzia un aumento del 25 per cento, per un totale di 1.025 ettari, di cui il 46% sotto serra. A subire una riduzione sono le rese: si stima un decremento del 25% rispetto alla stagione precedente.
Spagna: freddo e pioggia ritardano l’allegagione
L’abbondante pioggia e le temperature rigide hanno determinato un ritardo dell’allegagione in Spagna, dando luogo a una stagione le cui previsioni sono al ribasso. La produzione, correttamente scaglionata, ha avuto inizio a fine febbraio e, clima permettendo, dovrebbe proseguire fino alla fine di maggio. Quanto alle superfici, si registra un ammanco di 200 ettari nelle zone della Murcia e di Alicante, che insieme contano 3.900 ettari coltivati per l’80% con la varietà Charentais giallo. In calo anche Siviglia che, con 450 ettari a Charentais giallo, perde 50 ettari. Resta invece stabile la zona di Almeria, che mantiene una superficie produttiva di 300 ettari a Charentais verde.
Francia: le prossime settimane saranno decisive
Per fare fronte all’importante calo produttivo dello scorso anno, è stata incrementata di 250 ettari la superficie francese che produce meloni, per un totale di 11.650 ettari tra pieno campo e serra. In particolare, i nuovi investimenti sono concentrati nel sud-est, dunque nella zona maggiormente vocata. Al momento è ancora presto per fare bilanci: la stagione è appena iniziata e si concluderà a estate inoltrata, e pertanto le prossime settimane saranno decisive. Si spera nel sole e nel caldo perché quest’anno i cali produttivi dovrebbero essere scongiurati: a fare la differenza sarà la qualità.