Dopo le turbolenze dei mesi scorsi, giungono finalmente buone notizie sul versante italiano della Pernigotti, la storica azienda dolciaria oggi di proprietà turca, in particolare del gruppo dei fratelli Toksoz. Si profila infatti una boccata d’ossigeno per la sessantina di dipendenti dello stabilimento di Novi Ligure (Alessandria) che dal prossimo anno vedranno il ritorno della produzione in loco delle creme spalmabili.
Già dallo scorso anno, pur non senza difficoltà, nello stabilimento di viale della Rimembranza era ripresa la produzione di cioccolato e preparati per gelati e, durante l’autunno 2019, stato presentato il piano industriale dopo che il comparto gelati era stato ceduto alla Optima di Rimini. Con il ricavato di queste attività, la proprietà ha quindi deciso definitivamente di non chiudere la fabbrica e di non cedere la produzione a terzi come annunciato a fine 2018.
Piero Frescucci, rappresentante sindacale della fabbrica e uno dei volti storici della battaglia per salvare la Pernigotti, ha commentato sul quotidiano “La Stampa”: “La produzione natalizia è terminata. Senz’altro ha risentito, come per tutte le attività, degli effetti del coronavirus, ma non ci sono stati imprevisti particolari. Sarà avviata a breve l’ottimizzazione dei macchinari, molti dei quali devono essere sistemati. Tutto ciò in vista dell’arrivo della linea di produzione delle creme spalmabili dalla Turchia. Si tratta in particolare – ha concluso Frescucci – della crema al gianduja, al cremino, alla nocciola e al gianduja nero. Anche la produzione in Turchia ha senz’altro risentito del covid, ma non dovrebbero esserci rinvii rispetto alle previsioni del piano industriale”.