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Piemonte, crescono i noccioleti

In una decina d’anni, la provincia di Alessandria ha perso un terzo dei suoi vigneti, compensati in gran parte da nuovi impianti di nocciolo. A rilevarlo una volta di più, in un servizio intitolato “I vigneti abbandonati trasformati in noccioleti”, è stato il quotidiano “Il Secolo XIX”, che nell’articolo pubblicato ieri scrive tra l’altro: “Tra Ovadese e Acquese la corilicoltura è già radicata, ma continua ad acquistare terreno. Impianti recenti sono sorti tra Orba e Lemme, anche a Predosa. Per la creazione di una filiera locale si guarda ad Asco Piemonte e Corilu, il centro di raccolta di Lu Monferrato, dove sabato in occasione dell’8° Sagra della Nocciola il responsabile corilicoltori di Coldiretti, Alessandro Pansecchi, ha fissato margini di miglioramento della produzione, e Flavio Repetto, patron della Novi, ha ribadito gli obiettivi dell’accordo, avviato nel 2010”. Sempre secondo quanto riporta Il Secolo XIX, Repetto ha affermato: “Nel nostro stabilimento entrano solo nocciole del Monferrato e del Piemonte. Crediamo nelle potenzialità del territorio e dei suoi imprenditori. Incentiviamo ad aumentare la superficie coltivata a corilicoltura, affinché il numero di nocciole conferite possa aumentare: a noi servono 30.000 quintali di nocciole all’anno. Oggi arrivano da tutto il Piemonte, sarebbe bello che arrivassero tutte dal Monferrato”.

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