Costituito il 19 gennaio 2023, il Consorzio Agroalimentare dell’Agro Pontino è stato presentato ufficialmente questa mattina a Fruit Logistica. Parliamo di 24 aziende associate, 638 soci produttori, 2.294 dipendenti e più di 275 milioni di fatturato, una fetta importante del patrimonio produttivo dell’area pontina che aggrega 24 siti produttivi per una superficie di quasi 3.650 ettari.
All’appuntamento hanno partecipato Patrizio Giacomo La Pietra, sottosegretario Masaf, Mirco Carloni, presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei deputati, e il presidente di Fedagripesca Confcooperative, Carlo Piccinini.
“Con questi numeri di partenza il Consorzio punta a collocarsi entro i prossimi tre anni fra le realtà più importanti del nostro Paese all’interno del panorama dell’associazionismo locale tra produttori”, ha dichiarato il presidente del Consorzio e della BCC Agro Pontino Maurizio Manfrin.
Negli ultimi cinque anni proprio la BCC si è fatta promotrice del percorso di aggregazione della filiera agroalimentare locale, promuovendo un progetto di condivisione per le cooperative territoriali, importanti spaccati produttivi della produzione ortofrutticola locale.
“Il nostro è stato un ruolo di facilitatori – ha spiegato Manfrin – e siamo riusciti a creare un gruppo qualificato di cooperative che hanno condiviso un unico obiettivo, quello di favorire la filiera agroalimentare pontina. I cooperatori e produttori agricoli sono la vera anima della nostra filiera e hanno fiducia nel valore aggiunto che la Cassa Rurale può svolgere, in termini non solo prettamente bancari, ma quale incubatore teso a facilitare i processi di sviluppo del territorio”.
Aggregarsi, scelta vincente
Nel corso del suo intervento il presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Mirco Carloni ha sottolineato “la ferma volontà delle istituzioni di essere accanto alle imprese del comparto”. Rispetto alla nascita del Consorzio, ha lodato “la bontà della decisione di stare insieme e di aggregarsi, una scelta vincente che consente alle aziende di trovare soluzioni a problemi comuni e di riuscire a fare economia di scala”.
Il sottosegretario al ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste, Patrizio Giacomo La Pietra, dopo aver elogiato il grande lavoro svolto in un contesto non facile, si è soffermato su alcune questioni politiche, evidenziando “come molti regolamenti comunitari finiscano per abbattersi sul comparto rischiando di mettere le aziende fuori mercato per via di regole troppo stringenti.
Garantire sostenibilità economica e reddito delle aziende
“Il governo italiano – ha detto La Pietra – non è contrario alla sostenibilità ambientale, ma occorre che alle imprese vengano prima date delle alternative. Garantire reddito agli agricoltori e alle aziende agricole deve rimanere la priorità per una redistribuzione equa. Abbiamo cambiato nome al ministero per aprirci al mondo tutelando i nostri prodotti e il nostro modo di alimentarsi e fare conoscere le nostre eccellenze”.
Il presidente di Fedagripesca Confcooperative, Carlo Piccinini ha espresso soddisfazione “per l’operazione, che puntando sull’aggregazione di 24 imprenditori e cooperative già strutturate, è in grado ora di fare importanti passi in avanti e una serie di investimenti in grado di valorizzare e rilanciare un territorio come quello agropontino che è tra i più vocati d’Italia”.
La parola ai vicepresidenti del Consorzio
“L’area pontina – ha rimarcato Daniele Nocera – rappresenta una fetta importante dell’economia agricola del Lazio e del contesto Italia. Il Consorzio fornirà il proprio fattivo contributo nel risolvere i problemi di un comparto che sente oggi più che in passato la necessità di dare vita ad un corpo coeso e in grado di affiancare le singole realtà imprenditoriali, composte da gente che ha a cuore il proprio lavoro e la propria terra. Insieme siamo chiamati a percorrere una nuova strada, tutta da costruire partendo dagli ideali comuni: favorire la filiera agroalimentare pontina che è protagonista indiscussa per eccellenza dei prodotti e per idee di sviluppo. L’indotto raccoglie le anime più diverse della produzione locale e punta auspicabilmente a trasformare l’identificazione geografica in un vero e proprio marchio di qualità riconoscibile a carattere globale”.
“Il Consorzio sarà, auspicabilmente, una struttura snella capace di affrontare i temi, fornire contributi e prospettare, laddove possibile con tempistiche rapide, soluzioni – ha concluso Salvatore Liotti – Saremo chiamati, insieme, a decidere un percorso comune lungo il quale superare difficoltà e ostacoli che sono di tutti: dai costi di produzione alle emergenze atmosferiche, fino alle concorrenze sleali. Faremo del nostro meglio, per mettere in campo soluzioni più opportune per il bene del comparto. Lo faremo con strategie chiare, anche impopolari se necessario, ma sicuramente capaci di restituire nel medio termine quel ritorno di aspettative che ognuno dei nostri sostenitori, ci riserva”.