Con più di 20 espositori e oltre 30 eventi a cui hanno preso parte rappresentanti del governo e del parlamento italiano, presidenti di Regione, assessori, professori universitari, aziende e le principali organizzazioni di categoria del Paese, l’Italian Fruit Village ha consolidato, a Fruit Logistica di Berlino, il proprio ruolo di piattaforma di riferimento per l’aggregazione e l’internazionalizzazione del sistema agroalimentare italiano.
Le istituzioni presenti
Durante i tre giorni della fiera di Berlino, negli spazi del Village (hall 4.2.), si sono alternati il viceministro agli Affari esteri e alla cooperazione internazionale Edmondo Cirielli e il sottosegretario all’Agricoltura Patrizio Giacomo La Pietra, i quali hanno portato la vicinanza del governo all’iniziativa promossa dal Consorzio Edamus che, come sostenuto dal presidente della commissione Agricoltura della Camera Mirco Carloni, accompagnato dai colleghi Stefania Marino e Attilio Pierro, rappresenta la giusta dimensione aggregativa necessaria al settore.
Parola d’ordine aggregazione
Aggregazione è stata la parola chiave che da più parti è risuonata sul palco e tra i padiglioni del Village. L’ha usata il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, a margine dell’evento dedicato al valore della produzione a marchio nella Gdo, l’ha specificata Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, durante il convegno organizzato da Confagricoltura Salerno. Sul tema lo stesso consorzio Edamus ha dato vita a un incontro a cui hanno preso parte, tra gli altri, Fabio Massimo Pallottini presidente Italmercati e Marco Salvi presidente Fruitimprese. Una strategia unitaria è stata chiesta a gran voce anche da Italia Ortofrutta. L’Unione nazionale presieduta da Gennaro Velardo, nel corso di un evento dedicato alla Pac, ha sollecitato una semplificazione delle regole del sistema ortofrutticolo organizzato per favorire proprio l’aggregazione. Ma la formula del Village, come sempre molto variegata, ha saputo alternare i momenti di riflessione, con numerosi showcooking che, oltre ad alleggerire le giornate, hanno dato dimostrazione del valore, della qualità e della versatilità dei prodotti italiani.
Cibo, business, innovazione e territori
Colazioni e spuntini che hanno permesso alle migliaia di visitatori di degustare aperitivi mediterranei, con il progetto Map di Costieragrumi, assaggiare i prodotti tipici della Regione Campania, ma anche di scoprire il primo asparago a marchio, l’Aspargò di Op La Palma, o di provare sapori spaziali con i prodotti della Op Ager Campanus, per poi planare nuovamente tra i sapori della Dieta Mediterranea passando per le produzioni biologiche di AOA e gli healty-hour di Terra Orti.
Cibo, business, innovazione e territori. Queste le chiavi del successo dell’Italian Fruit Village, che è riuscito anche a coinvolgere l’Associazione nazionale de “Le Donne dell’Ortofrutta”, il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, e gli assessori regionali al ramo di Sicilia e Campania, Luca Sammartino e Nicola Caputo.
Un’affermazione, quella del Village, che non si esaurisce al Fruit Logistica. Come ricordato dal presidente Emilio Ferrara, infatti, proprio grazie al Consorzio Edamus, alla prossima edizione di Cibus Connect (Parma 29-30 marzo) ci sarà, per la prima volta, un padiglione dedicato al Fruit &Vegetables. “C’è bisogno anche in Italia – ha dichiarato Ferrara – di una fiera internazionale in grado di rappresentare tutti i settori che compongono la grande offerta agroalimentare del nostro Paese per meglio rappresentarla e proporla sul mercato globale”.
Fonte: Italian Fruit Village