È la manifestazione di riferimento nel mondo per la gelateria artigianale e nel contesto europeo, fondamentale per il settore dolciario artigianale e il caffé. Il Sigep giunge alla sua 34° edizione (Rimini, 19-23 gennaio) forte degli oltre 120mila visitatori del 2012 con oltre 800 espositori. Ma quale è lo stato di salute del settore? «Sono ottimista. Parliamo di un settore nel quale l’Italia rappresenta un punto di riferimento e i protagonisti del mercato hanno idee e motivazioni per stimolare nuova domanda» ci dice Patrizia Cecchi, direttore di Business Unit a Rimini Fiera. «Stiamo assistendo ad un progressivo mutamento dei format commerciali, con nuove idee e “contaminazioni” che generano ulteriori opportunità». Ci sono quindi gli anticorpi per provare a uscire dalla crisi? «Abbiamo contatti con imprese di varie dimensioni e nei diversi settori, dalle quali riceviamo segnali anche di preoccupazione per il contrarsi dei consumi. Sono però convinta che meglio di altri, questo mondo abbia le risorse per generare nuove strade di sviluppo, soprattutto all’estero, dove le potenzialità di crescita sono veramente notevoli».
Che ruolo riveste il comparto della frutta secca al Sigep? «La frutta secca ha da sempre un ruolo importante all’interno della fiera, essendo un ingrediente fondamentale della pasticceria e della gelateria per le preparazioni utilizzate in entrambi i settori. Basti pensare ai classici gelati di nocciola o pistacchio, che rimangono sempre fra i più venduti. A Sigep trovano spazio non solo i grandi e medi produttori, ma anche piccolissime realtà che utilizzano materie di altissima qualità, veri fiori all’occhiello per un gelato che esalti il made in Italy»