Pubblicizzare non solo il prodotto ma anche i suoi valori in termini di benefici nutrizionali e salutistici attraverso una comunicazione mirata: dall’uva nera che contrasta l’affaticamento ed è utile in caso di anemia al melone composto per il 90% di acqua ed è ricco di sodio e fosforo.
È la strategia di MD, lo storico discount italiano del patron Patrizio Podini che, da qui al 2021, punta ad aprire 45 nuovi punti vendita all’anno per un investimento complessivo di un miliardo di euro.
Su questa linea si inserisce la rubrica “Buoni Colori” con la quale MD intende valorizzare i benefici di molti prodotti ortofrutticoli, come spiega Luigi La Montagna, responsabile nazionale acquisti ortofrutta del discount.
«La nostra strategia è offrire al cliente la miglior qualità al prezzo più conveniente possibile oltre a seguire quelle che sono le innovazioni del mercato e continuare a dare più informazioni possibili sulla frutta e verdura sia in vendita sia attraverso il volantino: nel 2018 su ogni volantino abbiamo specificato quali sono i benefici sia in termini nutrizionali che salutistici di moltissimi prodotti con i “Buoni Colori”, e per il 2019 è allo studio un nuovo modo di comunicare il valore del reparto».
Le vendite del reparto ortofrutta costituiscono circa il 12% del fatturato complessivo di MD con differenze tra i punti vendita al Nord Italia (14%) e Sud Italia (8%).
«Rispetto al 2017 – continua La Montagna – nel 2018 le vendite ortofrutta sono cresciute a doppia cifra. I prodotti che stanno performando meglio sono quelli ad alto contenuto di servizio, quindi IV e V gamma».
L’ortofrutta è il fiore all’occhiello dell’insegna che si colloca come terzo player nazionale nel mondo discount. I reparti ortofrutta «sono ben forniti ma essenziali, facili da leggere per il consumatore, le offerte sono ben evidenziate, con un rapporto globale qualità prezzo ottimale».
I fornitori vengono scelti in primis dalle certificazioni e viene effettuata una visita al sito produttivo raccogliendo tutte le informazioni relative alle varie coltivazioni e anche alla gestione dell’azienda in termini di controllo qualità, personale impiegato.
«Poi la verifica viene naturalmente fatta nel corso del lavoro con analisi specifiche sulle varie consegne e campagne produttive, la tenuta dello standard qualitativo richiesto e il livello di servizio logistico – spiega La Montagna – proprio perché vogliamo uno standard qualitativo alto cerchiamo di non avere un grande turn over di fornitori ma cerchiamo di costruire dei rapporti solidi e duraturi nel tempo».
Dalla terra al punto vendita, la formazione del personale è importante a livello strategico: «Difficile trovare personale formato e quindi cerchiamo di formarlo internamente».