Si avvia alle battute conclusive la stagione della mandorla d’Avola, prodotta tra le province di Siracusa e Ragusa.
A due mesi circa dell’atteso momento della raccolta, la situazione in campo appare positiva con una produzione che si prospetta soddisfacente a livello di volumi. Anche se le piogge sono state medio-scarse, infatti, l’assenza di fenomeni avversi durante la fioritura, con un costante clima mite, ha permesso lo sviluppo di numerosi frutti, forse anche in quantità anche maggiori rispetto allo scorso anno.
Piante forti, abituate a vivere in asciutto, hanno resistito bene alla scarsità di risorse idriche ma questo potrebbe comunque influire sulla pezzatura. “Se arrivasse la pioggia in questo periodo, le piante risponderebbero meglio e i semi ne avrebbero grande giovamento”, spiega Giorgio Cappello, produttore e presidente del Consorzio mandorla d’Avola.
Sulla quantità prodotta potrebbe incidere il fenomeno dell’estirpazione dei mandorleti, conseguenza dalle difficoltà riscontrate di recente sul mercato. “Non ci siamo ripresi del tutto dal periodo post-Covid, stiamo esaurendo lentamente le scorte di magazzino – spiega Cappello – La confetteria è un settore importante per la nostra mandorla e la pandemia, come è noto, ha azzerato gli eventi. Poi abbiamo avuto delle annate siccitose che hanno portato a produzioni con semi piccoli, più difficili da piazzare sul mercato ad un prezzo equo”.
Sulle dinamiche di mercato, incide anche la concorrenza estera. “La mandorla d’Avola ha un appeal importante a livello internazionale, ma parliamo di un mercato di nicchia – spiega Cappello – Le nostre sono tutte aziende piccole, con una media di 300 piante per ettaro, coltivate in asciutto, con una resa del 18-20%. Non vogliamo competere con le mandorle estere, sono prodotti diversi: vogliamo che la nostra mandorla sia venduta al prezzo che merita. È un prodotto di elevata qualità e salubrità. Basti pensare che la raccolta avviene ad agosto, in periodo in cui le alte temperature garantiscono un prodotto sano, privo di batteri e muffe”.
Obiettivo del consorzio è proprio quello di comunicare questo valore aggiunto della mandorla d’Avola.
“Stiamo anche lavorando – aggiunge Cappello – insieme agli altri piccoli operatori di frutta in guscio di tutta Italia. Siamo parte di un coordinamento nazionale che sta interloquendo con il ministro per sbloccare i sette milioni previsti per la promozione della frutta in guscio. Siamo in attesa del bando. Questo ci permetterà di avviare delle azioni importanti per comunicare le peculiarità dei nostri prodotti e sensibilizzare i consumatori al consumo delle mandorle nostrane”.
Il riferimento è al decreto del 5 marzo 2024 del Masaf relativo alla “Definizione dei criteri e delle modalità di riparto delle risorse disponibili sul fondo per la tutela e il rilancio delle filiere apistica, brassicola, della canapa e della frutta a guscio” che è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale lo scorso 21 maggio. Dei 14 milioni complessivamente previsti, sette sono dedicati a una campagna di informazione e promozione finalizzata a sostenere la domanda dei prodotti della filiera della frutta a guscio da parte dei consumatori finali.