I grossisti fanno i conti con il calo dei consumi e il rincaro delle spese. I bilanci soffrono e per questo hanno chiesto sconti e sgravi agli enti gestori dei mercati. A volte è andata bene e si sono evitati l’adeguamento Istat ai canoni di concessione/locazione e l’ aumento sulle tariffe dei servizi e quelle di ingresso alle strutture, in altri casi si è provveduto ad aumenti che stanno portando alla rivolta degli operatori che temono la fuga dei clienti verso strutture più economiche. Una situazione incandescente che ha portato il presidente nazionale Fedagro Valentino Di Pisa a scrivere una lettera indirizzata a Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati, per trovare una soluzione. La lettera è stata recapitata e ricevuta, myfruit.it ha contatto Italmercati da dove hanno risposto che a breve ci sarà una risposta.
Un anno di crisi anche per i grossisti
Nella nota indirizzata a Pallottini il rappresentante dei grossisti sottolinea: “Per il mondo dei mercati si sta per chiudere un anno molto difficile: l’inflazione volata a valori che non si registravano da oltre 40 anni, sta pesando drasticamente sul potere d’acquisto dei consumatori provocando un forte calo dei consumi, ed inoltre gli aumenti spropositati per energia, carburanti e materie prime, hanno messo in seria crisi le aziende del nostro comparto”.
Enti gestori: c’è chi viene incontro e chi no
Terribili i dati di realtà. I grossisti lavorano per tenere in piedi le aziende ma si rivolgono agli enti gestori per avere un sostegno. A volte arriva, altre no. “In alcuni mercati gli enti gestori si sono prontamente attivati con misure a sostegno degli operatori e degli acquirenti, ad esempio non applicando né l’adeguamento Istat ai canoni di concessione/locazione né alcun aumento sulle tariffe di servizi e di ingresso alle strutture”.
Semplificando questi sono i buoni, ma esistono pure i cattivi. “In quei mercati invece in cui l’ente gestore opera e gestisce con meno sensibilità ed apertura, operatori e clienti non solo non beneficiano di alcun sconto o sgravio, ma per l’anno prossimo si ritroveranno con aumenti tali per cui diverse aziende si troveranno in serie difficoltà ed alcuni clienti potrebbero orientarsi verso strutture più economiche”.
L’appello a Pallottini: Una moral suasion per convincere tutti a sostenere i grossisti
Dopo avere fotografato la scena Di Pisa si appella al presidente di Italmercati: “Nell’obiettivo comune di salvaguardare un comparto fondamentale per la filiera agroalimentare del nostro paese, mi rivolgo a lei affinché possa attenzionare tutti gli enti gestori aderenti alla rete Italmercati ad operare nella medesima visione e concezione, a sostegno e supporto degli operatori grossisti, unico e vero fulcro di centri agroalimentare e mercati all’ingrosso”.
Un mondo sempre più ricco di concorrenti
Ci sono buone opportunità per modernizzare i mercati grazie ai fondi del Pnrr e quindi migliorare la qualità della vita e del lavoro degli operatori. Si tratta di interventi sul digitale e sull’efficientamento dei consumi energetici utili a fare crescere la competitività dei mercati in un contesto dinamico dove alla concorrenza della Gdo si somma sempre di più quella dei produttori che curano la vendita online, ma soprattutto la concorrenza sarà quella dei grandi protagonisti del mercato online, ma si fanno sentire pure gli emergenti di taglia più piccola, che stanno puntando anche sull’ortofrutta. Mentre nei mercati tradizionali, in particolare quelli più piccoli, si assiste a diverse situazioni: lo sfratto dei grossisti a Novara invece a Trieste fa gola l’area del mercato a pochi passi dal mare ma si spera su una nuova localizzazione finanziata dal Pnrr per evitare destinazioni non adeguate. Senza dimenticare Bari dove si promette un nuovo mercato da 40 anni, una struttura è stata costruita ma i grossisti soffrono ancora in quella vecchia. Infine Milano dove sono sempre in agenza i problemi di sicurezza.