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Logistica e Trasporti

Porti nel mirino degli hacker, cosa sta succedendo

Dopo pandemia e instabilità politica, il trasporto marittimo si trova a fare i conti con la cyber security

Il mondo dei trasporti e della logistica, già provato da due anni di pandemia, si trova ora a fare i conti con un altro problema, quello della cyber security. Il quale si va a sommare all’instabilità politica e alla lentezza che si registra ancora, come strascico del Covid, in alcuni scali, in primis Shanghai.

L’annuncio di Killnet

Era la fine di maggio quando il gruppo di hacker russi Killnet annunciò attacchi informatici nei confronti di alcuni siti web italiani. Nell’elenco dei possibili bersagli figuravano i principali aeroporti italiani, per ora indenni.

Il 3 giugno scorso, invece, è stato respinto, dalla polizia postale, un attacco al sito web dell’Autorità di sistema portuale (Asp) del Mar Ligure Occidentale, che gestisce i porti di Genova e Savona.

Gli attacchi sventati

“Il sito dei Ports of Genoa, come i siti di altri enti, è stato oggetto di un attacco cyber preannunciato da Killnet – ha spiegato l’Asp – Tecnicamente si tratta di attacchi di tipo Ddos, che generano un numero spropositato di accessi contemporanei ai siti web con lo scopo di provocare una congestione e conseguente interruzione di servizio. Non si segnalano compromissioni di dati”.

Anche il sito web del terminal container di Genova Psa Sech ha subito un attacco Ddos, e ci sarebbero stati tentativi anche verso i siti web di altri porti italiani tra cui Trieste, Livorno, Cagliari, Gioia Tauro, Ravenna e Venezia. Proprio quest’ultimo è rimasto inattivo per alcune ore.

Rischi concreti

Il rischio di attacchi informatici al mondo del trasporto marittimo è più che concreto. Lo scorso agosto un report di Allianz rilevava che le quattro più grandi compagnie di navigazione del mondo sono già state colpite: secondo BlueVoyant, citato nel rapporto, le società di spedizione e logistica nel 2020, hanno subito un numero di attacchi di tre volte maggiore rispetto al 2019. Sempre secondo il report, si è registrato un aumento del 400% dei tentativi di attacchi informatici contro le compagnie di navigazione durante i primi mesi del 2020.

Non solo: secondo l’Imo (International maritime organization) negli ultimi tre anni si è registrato un incremento del 900% degli attacchi hacker nel mondo dei trasporti. Il principale bersaglio sono le attività marittime, in particolare i porti. Tale dato è allineato con quelli diffusi da Naval Dome, la società di security israeliana che ha fatto scattare il massimo alert sul rischio di attacchi hacker alle strutture portuali.

Il j’accuse di Federlogistica al Mims

“Nonostante si registri un pericolo reale per un numero sempre più rilevante di Autorità di sistema portuale, fra cui quelle di Genova, Savona e Venezia, nonché di alcuni terminal, bersaglio di offensive di hacker – ha commentato Luigi Merlo, presidente di Federlogistica-Conftrasporto – il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims) continua a comportarsi come se nulla stesse accadendo e si dedica, in maniera monotematica, al tema legittimo e certo importante della sostenibilità”.

“Mentre i principali porti europei – ha proseguito – sono stati inseriti dai rispettivi governi nella direttiva Nins (Network and information security) il nostro dicastero competente non si muove e le Autorità di sistema portuale, che avrebbero immediatamente bisogno di disporre di un cyber manager, sono costrette a navigare a vista”.

“Reagiamo a un’offensiva proiettata verso il futuro che si avvale di mezzi e tecnologia avanzati – ha concluso – con tempi, volontà e metodologie ottocentesche, dimenticando una volta di più che la sfida della competitività, nei porti come nell’intero Paese, si gioca e si vince non solo sulle infrastrutture materiali, ma specialmente sulla digitalizzazione“.

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