Dopo due mesi di blocco per via del conflitto Russia-Ucraina, oggi riapre il porto di Mariupol.
La situazione è descritta dalle parole di un corrispondente del canale televisivo Rossiya-24 riprese stamattina da Ansa: “Oggi, finalmente, partirà la prima nave da carico. Le autorità sono in difficoltà, poiché i combattenti dei battaglioni nazionalisti in ritirata hanno praticamente raso al suolo l’infrastruttura con il fuoco dei lanciagranate. Il ripristino di tutte le infrastrutture portuali è l’obiettivo primario”.
Intanto, va meglio anche a Shanghai. Le misure volte alla politica Covid-zero si stanno affievolendo e con esse anche le lunghe attese per entrare in porto. Non si può ancora parlare di normalità, ma la curva dei tempi di carico e scarico è in rapida decrescita.
La riapertura di Mariupol
Dopo aver conquistato la città ucraina di Mariupol, affacciata sul Mare di Azov, le autorità russe hanno deciso di riaprire il porto alla navigazione delle navi straniere, mettendo a punto un corridoio di navigazione sicuro verso il Mar Nero.
Come riportato da Ansa nei giorni scorsi, la situazione nei porti russi e ucraini era diventata un problema globale, anche per via della crisi alimentare mondiale.“Ho cercato il presidente Putin – ha dichiarato il premier Mario Draghi durante una conferenza stampa di venerdì scorso – Lo scopo era chiedere se si potesse far qualcosa per sbloccare il grano nei depositi in Ucraina. La crisi alimentare, che in alcuni paesi africani è già presente, avrà proporzioni gigantesche e conseguenze umanitarie terribili”.
Secondo quanto riferito da Draghi, Putin avrebbe additato le sanzioni come principale colpa della crisi alimentare. E che, pertanto, se fossero tolte, la Russia potrebbe esportare grano.
La situazione a Shanghai
Secondo VesselsValue, agenzia che si occupa di fornire dati e statistiche per il settore marittimo e aeronautico, oggi i tempi di attesa medi allo scalo cinese sono scesi a 34 ore, dunque quasi dimezzati rispetto alle 66 del picco di aprile. Ma non si può ancora parlare di normalità: si tratta di almeno dieci ore in più rispetto a solo un anno fa. Va detto che, per le navi portacontainer, l’attesa sale: dalle 69 ore del picco, quelle attuali sono 36. Ma a maggio 2021 erano solo 23.