Retail

In Gran Bretagna razionate frutta e verdura

gdo inglese

In alcune catene si possono acquistare massimo tre pezzi di pomodori, peperoni, cetrioli, lattuga, broccoli ma anche cestini di lamponi

Solo tre pezzi a testa di pomodori, peperoni, cetrioli, lattuga, broccoli, cavolfiori ma sono razionati pure i cestini di lamponi in alcune insegne della Gdo Brittanica. Limitazioni  in vigore da Asda e Morrisons, non ci sono da Tesco, Sainsbury’s, Lidl, Aldi, Waitrose e Marks & Spencer ma stampa e cittadini sui social testimoniano scaffali con spazi vuoti nei loro reparti ortofrutta. Le cause? Come si legge anche nei cartelli diffusi nei punti vendita il maltempo in Spagna e Marocco. Una situazione che conosciamo bene e segnaliamo da tempo in Italia con i prezzi alle stelle di Icerbeg,  ora anche fino ai 5 euro, peperoni, pomodori e altri ortaggi. Come ha raccontato a myfruit.it un grossista: “Manca prodotto italiano, ma registriamo carenza anche in Spagna. Si cerca di garantire l’assortimento ma è dura“. C’è chi rinuncia perchè non economico come qualcuno in Gran Bretagna.

Scaffali vuoti e difficoltà per qualche settimana

Scaffali vuoti oggi  come confermano da Asda: “Abbiamo introdotto un limite temporaneo di tre pezzi per ogni prodotto su un numero molto ridotto di linee di ortofrutta, in modo che i clienti possano ritirare i prodotti che cercano”. Bene e in futuro? “La carenza durerà alcune settimane, almeno fino all’inizio della stagione nel Regno Unito. I rivenditori troveranno fonti di approvvigionamento alternative”, questa la stima del British retail consortium (Brc) e il suo direttore food and sustainability Andrew Opie: “I supermercati sono abili nel gestire i problemi della catena di approvvigionamento e stanno lavorando con gli agricoltori per garantire la fornitura continua di prodotti freschi”.  Ci riescono a Tesco dove però confermano riduzioni nei livelli di scorte.

Il 95%  dei pomodori e il 90% delle lattughe invernali da Spagna e Marocco

Si respira ottimismo al Brc che alla BBC offre i numeri del commercio invernale del Regno Unito: “Il Paese importa circa il 95% dei suoi pomodori e il 90% delle sue lattughe, la maggior parte dalla Spagna e dal Nord Africa”. Una chiara dipendenza che spiega anche gli oltre 3 euro pagati per il pomodoro a grappolo in Italia dove anche le referenze marocchine hanno aumentato i prezzi rispetto alle quotazioni standard.

Quando il clima detta le regole, oltre le gelate la siccità estiva

Il clima ha dettato le sue regole. Il freddo e gli effetti climatici estremi  hanno provocato danni e problemi alla produzione. Non è l’unico fenomeno citato dagli analisti che ricordano una minore produzione nel Regno Unito e nei Paesi Bassi per l’uso minore delle serre a causa dell’aumento dei prezzi dell’elettricità.

Ma il fenomeno è ben più complesso come ha detto Paul Smith, a nome dell’importante grossista Oliver Kay, alla Bbc ricordando il caldo estremo del giugno scorso, la siccità estiva accompagnata alle temperature torride, l’autunno mite seguite dalle gelate di dicembre. “I coltivatori in tutto il Regno Unito e in Europa stanno lottando con condizioni meteorologiche avverse ormai da diversi mesi“.  Una serie di fattori che fanno stimare un’offerta minore nei prossimi mesi anche per carote e cavoli inglesi.

E la Brexit? Pareri discordi

Se sempre più spesso nei media si legge dell’insofferenza degli inglesi per la Brexit si registrano, invece, pareri discorsi su possibili effetti sul mercato ortofrutticolo. Se Repubblica titola con riferimento alla scelta inglese di stare fuori dalla Ue, nella BBC si leggono analisi diverse: “L’impatto principale delle nuove procedure di frontiera per le importazioni di frutta e verdura non si farà sentire fino a gennaio 2024, mentre le importazioni dal Marocco, che è al di fuori dell’Ue, sono già soggette a controlli alle frontiere”.

Sempre alla BBC interviene Il grossista Ken Mortimer: “La Brexit  non è all’origine delle attuali carenze”. Intanto  nelle casse vuote c’è qualcuno, come si vede nella foto sopra, che semina volantini che mandano sul banco degli imputati l’addio alla Ue dei britannici.

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