Ortaggi sempre alle stelle nei mercati, dove melanzane e peperoni quotano intorno e sopra i 4 euro, l’insalata Iceberg arriva fino ai 5, mentre le zucchine con il calibro più piccolo possono toccare i 3,50 euro così come il pomodoro a grappolo. Più elevate le quotazioni di ciliegino e datterino.
Basse temperature ed eventi climatici estremi concorrono ad alzare i prezzi con la conseguenza di un atteggiamento prudente del consumatore. Anche per le arance che vedono quotazioni sostenute. Effetto San Valentino? Dipende dai mercati. A Rimini si sono vendute bene le fragole e anche la mela firmata Love You. Infine c’è uva sudafricana e peruviana, poi fagiolini dal Marocco che toccano i 5 euro. Stabili i listini di esotico e frutta secca.
A Rimini bene San Valentino con fragole e mela Love for you
In Romagna Alessandro Marchese, presidente di Fedagro Rimini, spiega le dinamiche di mercato di questa settimana. A iniziare da San Valentino: “Si sono vendute tante fragole e poi buon successo per la mela I love you che negli anni è diventata una presenza fissa. Vengono acquistate anche dai ristoranti per ornare le tavole con la confezione. Un omaggio per le donne”. Un buon successo per questo format olandese.
Vediamo i prezzi delle fragole: “La Candonga della Basilicata quota 5/5,50 euro il kg, mentre con la padellina da 2 kg da Marsala e Campania siamo sugli 8 euro”. La richiesta delle fragole è confermata dalle elaborazioni di BMTI sui dati rilevati nei mercati all’ingrosso della rete Italmercati.”Nell’ultima settimana è aumentata la domanda per le fragole che quest’anno presentano una buona qualità. Il prezzo è stato in flessione fino alla fine del mese di gennaio. Il calo delle temperature delle ultime due settimane, però, ha provocato una riduzione della produzione ed un leggero aumento dei prezzi che questa settimana si attestano mediamente sui 5,40 euro il kg (+5% rispetto allo scorso anno)”.
Arance anche sopra i 2 euro: “Ma calano gli acquisti”
La situazione degli agrumi non è facile: “Gli eventi climatici in Sicilia e Campania portano alla richiesta di prezzi più alti, ma il consumatore non risponde – sottolinea Marchese -. I consumi si sono drasticamente fermati. Un calibro 9 lo dobbiamo vendere a 1,20, poi a seguire 1,40/150 (calibro 8), 1,60/1,70 (calibro 6) e fino a 2/2,20 euro il kg per quelli più grossi. In questi giorni si compra meno prodotto, stesso andamento per i pomodori che arrivano ai 3/4 euro ma con conseguente calo delle vendite. Sono al lumicino”. La musica non cambia per i peperoni “con la prima categoria oltre i 4,50 euro, anche se poi c’è sempre una seconda categoria a 3,50 euro il kg. Infine le zucchine siamo sui 2,7/3 euro. Il consumatore riduce le quantità, non si priva del prodotti ma ne acquista meno rispetto alla settimana scorsa dove i prezzi erano già alti”.
Anche a Verona ortaggi dai 4 ai 5 euro
Andrea Bonizzi, agronomo e responsabile qualità e listino prezzi, illustra a myfruit.it le dinamiche di mercato influenzate da prezzi sostenuti per gli eventi climatici estremi, come l’uragano in Sicilia. “Abbiamo i cetrioli siciliani a 2,30 euro il kg, in doppio si scende a 2 euro. Sul fronte insalate: Iceberg sale ancora, fino a 4/5 euro con varie provenienze ma soprattutto origine Spagna; la Gentile locale, dal Veneto, questa settimana non aumenta e si ferma a 1,80/2 euro, la Cappuccia origine Salerno quota massimo 1,80 con l’ extra e 1,50 la prima categoria. Il tris di lollo bianca e rossa orientata soprattutto all’esportazione in Germania quota 6/6,50 euro il kg. I finocchi di prima categoria (10 pezzi) toccano 1,20 euro il kg con l’extra fino a 1,50 euro. Infine i fagiolini dal Marocco arrivano fino a 5 euro così come le Taccole.
I prezzi più alti? “Sono quelli raggiunti dalle melanzane ovali siciliane a 3,80 e fino a 4 euro, stesso prezzo la varietà lunga e la tonda viola tocca perfino i 4/4,50 euro il kg. I peperoni siciliani in padella vedono questi prezzi: 4,50 giallo e 4,20 rosso. Siamo in linea con il prodotto spagnolo.
In orbita pure i pomodori: grappolo fino a 3,5 euro, ciliegino a 4,5 euro
“Il pomodoro grappolo extra quota fino a 3,50 euro, la prima scelta si ferma a 2,80 euro il kg. Il ciliegino sale ancora e nella confezione da 3 kg arriva fino a 4,50 euro il kg con l’extra mentre il datterino tocca i 4/4,20 euro – spiega Bonizzi -. Le zucchine di Fondi (calibro 7/14) sono a 3,20 euro o 2,80 euro (calibro 14/21) mentre lo zuccone per l’esportazione raggiunge i 2 euro. La rucola dalla Campania 7/9 euro il kg. Infine le patate novelle di Puglia e Sicilia da 1/1,30 euro il chilo”.
Le arance hanno un buon prezzo, stabili i limoni
Iniziamo il capitolo frutta con gli agrumi: “I prezzi sono sempre stabili con il Tarocco che parte con il calibro 10 a 0,70 euro per arrivare a 1,50 euro con il calibro 4, la Navel italiana vede il calibro 9 a 0,70 euro e il 4 a 1,20 euro. Presente anche la Spagna con i calibri piccoli da 0,70 euro il kg. La clementina Hernandina calabrese da 1,10 a 1,50 euro secondo calibro e qualità, la varietà Orri da Israele a 2,50 euro mentre Tango italiano e spagnolo quota 2/2,50 euro. I limoni sono stabili a 1,20 euro, 1,30/1,50 il prodotto extra mentre quello spagnolo costa 0,10/0,20 euro in meno”.
Ben presenti le fragole del sud ma qui a Verona non hanno sfondato con le vendite a San Valentino. Come sottolinea Bonizzi: “Non c’è stata la solita corsa. La prima categoria ha questi prezzi: Sicilia (4 euro), Basilicata (5,10), Campania (4 euro), l’extra lucana arriva a 6/6,20 euro il chilo”. Le temperature rigide non hanno spinto i consumi. Sui piccoli frutti vedono quotazioni elevate “i lamponi italiani a 23 euro il kg, le more messicane a 20 euro mentre il ribes italiano frigoconservato si ferma a 16 euro”. Chiudiamo con le uve: “La bianca senza semi sudafricana quota 3,70 euro mentre la nera senza semi si ferma a 3,70 euro. La Red Globe dal Perù quota 2,80 euro. Stabili mele e pere”.
Il listino esotico: stabili avocado e ananas
Stabili le quotazioni dell’avocado che i mercati offrono con le diverse varietà. Iniziamo dalla Hass dal Perù con i prezzi per singolo mercato che oscillano dai 4 ai 6 euro il kg: Bergamo (5,80 euro), Padova (4,25), Firenze (4,80), Roma (4,80), Cesena (4,50), Napoli (4,90 euro). Parte anche dai 2 euro (a Bologna) e non supera i 5 euro la varietà Pinkerton dal Sudafrica che in media quota 4 euro, vediamo nelle singole piazze: Napoli (4,10), Napoli (4,30), Padova (4), Bergamo (5), Verona (4,20 euro).
Non si registrano scossoni neppure per l’ananas gold con il formato sei pezzi con prodotto dalla Costa Rica e maturato in pianta che vede queste quotazioni da 1 euro e dintorni (Bologna,Padova, Bergamo, Verona, Torino) e sopra 1,30 euro il kg (Roma, Firenze, Rimini, Cesena). Con i sette pezzi siamo sui 3,60 euro (Napoli, Milano, Padova, Bergamo, Verona, Torino) ma si va anche oltre i 4 euro il kg a Roma, Firenze, Rimini, Bolzano.
Mango, papaya e lime dal Brasile
Via aerea per il mango brasiliano monostrato da otto pezzi con una forbice molto ampia dai 2 ai 3 euro il kg a Bologna, Cesena, Firenze, Padova, Napoli ma le quotazioni salgono fino ai 5 euro, vediamo nei singoli mercati: Roma (5,50), Milano (5,90), Bergamo (5,50), Verona (5,80), Torino (5,80). Il frutto della passione è colombiano e questa settimana si hanno quotazioni medie sopra i 6 euro il kg alla rinfusa: Bologna (6,50), Cesena (6,25), Roma (6), Rimini (6,50)Napoli (5,50), Firenze (5,50).
La papaya è di origine brasiliana con una media sopra i 4 euro e fino a massimo 5 euro il kg. Brasiliano anche il lime a più strati con quotazioni medie da 1,50 fino a punte di 3 euro il kg. Infine la noce di cocco origine Costa D’Avorio che oscilla da 1,20 a 1,70 euro il chilo.
Il listino della frutta secca
Poche nocciole presenti nei mercati dove domina il prodotto francese dai 4 ai 6 euro il kg, al mercato di Cagliari c’è merce campana a 5,20 euro il kg. Prodotto italiano anche a Parma (5 euro) e Bolzano (6,65 euro). Andiamo avanti con le mandorle dove i listini dei mercati offrono solo la quotazione del prodotto californiano. Questa settimana si registra un prezzo al rialzo per le sgusciate extra alla rinfusa calibro 22/24 con la quotazione che oscilla dai 7,50 euro di Padova agli 11 euro di Firenze e i 10 di Bologna e Roma. Per le sgusciate calibro 20/22 si arriva ai 12,50 euro di Bolzano mentre in tutti gli altri mercati in media si è sotto i 9 euro il kg, fino ai 6,50 euro di Padova. Le pelate possono arrivare ai 12,5 euro il kg a Firenze, 11 a Bologna e poi 9,50 a Torino, Treviso, Napoli, Roma, Genova.
Le noci vedono la presenza di prodotto italiano con la varietà Lara che con calibro 34/36 viene quotata intorno ai 6 euro il kg a Verona, Bergamo, Torino, Cesena, Milano, Rimini, Genova mentre supera i 7 euro a Roma. Il calibro 36/38 si vende a 7 euro e oltre a Verona, Bergamo, Cesena, Milano, Torino, Firenze mentre a Roma arriva a 8,50 euro. La Franquette francese alla rinfusa quota dai 2,50 ai 3,50 per il calibro 28/30 mentre il 32/34 dai 3,50 ai 4,50 euro il kg. Infine la Chandler cilena supera i 4 e sfiora i 5 euro.
Arachidi, ceci e fichi secchi
Le arachidi varietà Fancy sono alla rinfusa e di origine egiziana con una quotazione media dai 3,30 ai 4 euro il kg. Per gli anacardi l’origine è dal Brasile e Vietnam con prezzi che oscillano dai 10 fino a un massimo di 14 euro il kg. I ceci secchi vedono l’origine italiana intorno ai 2 euro il kg, quotazioni simili per il prodotto messicano. I fichi secchi arrivano da Grecia e Turchia, venduti a pacchetti e si vendono sotto e sopra i 9 euro il chilo con punte di 11 e 14 euro.