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Uragano in Sicilia, serre e agrumeti disastrati

Nello Alba (Oranfrizer-Unifrutti): “Vento a 140 km/h, chiediamo sostegno sui prezzi alla Gdo”

Annunciato e previsto, il maltempo ha messo in ginocchio la Sicilia, soprattutto nell’area sud-orientale dell’isola. A Ragusa, Siracusa e Catania le situazioni più critiche. Zone ad alta densità agricola e dove sono numerosi e intensi i danni subiti dalle imprese.

Alba di Oranfrizer: “Vento a 140 km/h, perso il 30% dei frutti”

Disastrosa la situazione nella piana di Catania come racconta a myfruit.it Nello Alba, il Ceo di Oranfrizer (Gruppo Unifrutti): “Abbiamo misurato con gli strumenti e le stazioni meteo presenti nelle nostre aziende agricole la velocità del vento, fino a a  140 km/h. Una forza violentissima, sono stati strappati  i rami e il continuo perdurare del vento ha intaccato i frutti  per un valore pari al 30% della produzione esistente. Con i piccoli frutti come le clementine tardive il danno sale al 50%“.

Numeri terribili in una stagione caratterizzata da “pochi volumi e sarà una campagna corta. Chiediamo alla Gdo di intervenire sui prezzi perchè si deve rimettere a livello la situazione”. Servono più margini per sopperire ai danni da maltempo.  E la politica? “Si stanno facendo delle segnalazioni, ma si stanno ancora aspettando i ristori del  2018”.

Aziende isolate, serre distrutte

La gravità della situazione è confermata da Coldiretti Sicilia che ha monitorato la situazione. L’associazione ha indicato tra le criticità il problema delle serre fortemente colpite e in alcuni case distrutte dal forte vento. Alcuni terreni sono finiti allagati perchè “quando le dighe si riempiono devono essere svuotate perché non ci sono infrastrutture che possano salvare l’acqua”. Così i campi sono stati sommersi. A finire sott’acqua  anche le serre di pomodoro. Molto colpiti anche i limoneti nel siracusano, ma pure i coltivatori di fichidindia hanno visto abbattute e a terra  le pale delle piante.

Le associazioni di categoria sono impegnate a fare la conta dei danni, nell’immediato chiedono di ripristinare le strade che collegano le aziende. E vista la siccità dell’estate scorsa si ripete la necessità di invasare l’acqua per distribuirla quando serve e non disperderla. Massima attenzione ai cambiamenti climatici.

L’analisi  di Pannitteri,  presidente Op Rosaria di Belpasso

Amaro il rientro in azienda da Fruit Logistica per Aurelio Pannitteri, il presidente della Op Rosaria di Belpasso (Catania): “Mi sono ritrovato – commenta – dall’oggi al domani, ad affrontare un’emergenza tanto grave quanto inattesa. Tutta la nostra area è disastrata. I danni sono enormi anche negli agrumeti della nostra Op. Già la campagna 2022-23 era deficitaria. Quando ho visto che c’erano più frutti per terra, abbattuti da un vento dalla forza micidiale, che sugli alberi, ho capito che avremmo dovuto aggiungere un altro 30% di perdite e un finale di campagna, per mancanza di prodotto, molto anticipato. Sono guai seri, serissimi, perché per noi le arance sono tutto”.

Op Rosaria è stata visitata oggi dagli ispettori regionali per il computo dei danni. Nel frattempo, il governatore siciliano Renato Schifani ha assicurato che “l’impegno della Regione non mancherà” precisando che in settimana sarà dichiarato lo stato di crisi. L’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino, sta raccogliendo tutte le informazioni possibili attraverso le strutture periferiche dell’assessorato. Ma quello che è certo è che il settore agrumicolo questa volta non potrà aspettare tempi biblici per il ristoro dei danni. “Abbiamo bisogno subito – ricorda Pannitteri – del sostegno delle istituzioni regionali. Vorremmo essere fiduciosi questa volta sia perché il danno, appunto, è enorme, sia perché gli strumenti per intervenire si possono trovare attraverso le nuove misure per la gestione del rischio in agricoltura se non con un intervento diretto della Protezione Civile”.

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