Davanti ha un punto vendita Esselunga, storico per il quartiere, e non molto distante non manca neanche un negozio ad insegna Conad. Lidl ha deciso di aprire qui, in via Pietro Giordani, zona Lorenteggio, sud-ovest di Milano, il primo e nuovo “format cittadino green e sostenibile” pensato per le grandi città.
Uno dei grandi nomi della distribuzione a livello internazionale, presente in Italia ormai dal lontano 1992 con 600 punti vendita (13mila dipendenti) e atteso, a brevissimo – da giovedì 1 marzo – alla prova della grande competizione con il suo storico competitor sempre tedesco, ha deciso di inaugurare in una zona periferica di Milano la sua nuova concezione di store per i grandi centri urbani.
Una scelta non casuale, considerando le caratteristiche del quartiere: densamente popolato e popolare, è posizionato all’ingresso di una grande arteria commerciale come la Vigevanese, solitamente imballata dal traffico nel fine settimana a causa della presenza di molti negozi e centri commerciali. Non mancano, infine, qui le sedi di molte aziende, in primis il Village di Vodafone, situato proprio a pochi metri dal nuovo punto vendita.
Ampie vetrate all’esterno nell’ottica della “trasparenza”, grande 1400 metri quadrati e con un ampio parcheggio al piano terra, il nuovo negozio nasce dal recupero edilizio di un’area dismessa da oltre 10 anni. Ecosostenibilità, questo il leit motiv del nuovo punto vendita e del nuovo format: impianto fotovoltaico che copre circa un quarto del fabbisogno del punto vendita, postazioni per il rifornimento di automobili elettriche o ibride, sistema di recupero delle acque piovane. E ancora: il 100% dell’energia utilizzata dal supermercato da fonti rinnovabili, impianto di luci a LED che consente di risparmiare il 50% rispetto alla normale illuminazione, impianti “tecnologicamente evoluti” come ad esempio i frigoriferi.
Circa 2000 referenze, un assortimento quindi contenuto rispetto ai classici supermercati, 80% delle quali made in Italy, in linea con una filosofia che ormai è presente all’interno di molte insegne straniere presenti nel nostro paese. Ecosostenibilità fa rima, naturalmente, anche con biologico: e all’interno, non a caso, lo spazio dedicato a questi prodotti ha metrature di tutto rispetto: dalle immancabili gallette di mais ai pistacchi, passando per grissini al farro o mix di frutta secca e disidratata, la linea denominata “Bio Organic” di Lidl è composta da circa 40 referenze che spaziano dai vini ale bevande, formaggi, salse, con prezzi molto competitivi. E dove c’è il bio, ormai, c’è sempre anche il FreeFrom e il Veggy: non mancano, ben esposte e visibili, neanche le referenze appartenenti a questi altri segmenti costantemente con segno più nei consumi.
L’ortofrutta? Accoglie i clienti come primo reparto subito dopo l’ingresso: si sviluppa più in lungo più che in largo, con un buon numero di referenze e la presenza di non pochi marchi noti al grande pubblico o referenze a denominazione legate a specifici territori: le mele della Val Venosta e quelle Pink Lady, le pere di Opera e quelle griffate Angelys, le cipolle borretane di Delfanti, l’ananas di Dole, l’arancia rossa di Sicilia, la carota novella di Ispica, i funghi a marchio Fungo Italiano Certificato o ancora il radicchio di Tosatto, sono alcune delle referenze ben conosciute dal grande pubblico. Di discreta profondità il lineare dedicato alla quarta gamma, praticamente tutto a marchio privato e in questo momento quasi tutto a 0,99 euro.
Insomma, si alza l’asticella della competizione nel mondo della distribuzione moderna, non solo in quello dei discount. Anzi, ormai osservando l’evoluzione di player come MD, l’arrivo di Aldi e questa ulteriore spinta in avanti di Lidl, viene da chiedersi quanto quella linea di demarcazione fra supermercati classici da una parte e discount dall’altra abbia ancora senso considerarla. “Questo store interpreta al meglio l’evoluzione compiuta dalla nostra Insegna e traccia la strada del nostro sviluppo immobiliare futuro” afferma Emilio Arduino, amministratore delegato Sviluppo Immobiliare e Servizi Centrali di Lidl Italia, nella nota stampa consegnata ai giornalisti che ieri hanno visitato lo store al mattino. Poco è rimasto, in effetti, di una concezione che puntava solo al prezzo – e continua a farlo – ma che ora si è talmente emancipata da aver ridotto ulteriormente lo scarto rispetto alle classiche insegne.