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Pomodoro Pachino IGP, Fortunato lascia la guida del Consorzio

Pomodoro di Pachino Igp
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Autore Redazione

Dopo oltre dieci anni Sebastiano Fortunato lascia il posto ad un successore. “Oggi il Pachino IGP è un brand riconosciuto”.

Dopo oltre dieci anni Sebastiano Fortunato ha deciso di lasciare  la presidenza del Consorzio di Tutela del Pomodoro di Pachino Igp.

“Ricordo quando nel lontano 2007 mi fu conferito questo prestigioso incarico, doveva durare solo 6 mesi invece sono già trascorsi quasi 11 anni – ha scritto nella lettera inviata ai soci – ora è il momento di lasciare il Consorzio ad altri che spero lavorino con lo stesso spirito profuso durante la mia presidenza guardando in primis al bene comune e mettendo da parte le convenienze personali, dando priorità al marchio collettivo rispetto a quello proprio”.

Sebastiano Fortunato

Sebastiano Fortunato

Il progetto Pomodoro di Pachino IGP è nato per tutelare e difendere il marchio Pachino in ogni sede e in ogni momento. La squadra di agenti vigilatori messa in campo ha il preciso compito di verificare se il prodotto è in linea o meno con il disciplinare così come il sistema di autocontrollo volontario permette di tracciare sin dalla sua origine se il pomodoro che parte dalle aziende del territorio rispetti o meno le caratteristiche IGP.

Grazie al lavoro di tutela e valorizzazione fatto dal Consorzio in questi anni il pomodoro di Pachino IGP è oggi riconosciuto come brand nella percezione del consumatore finale. “Il nostro prodotto si posiziona tra i primi dieci in una classifica delle marche di ortofrutta italiane più riconosciute” sottolinea ancora Fortunato.

“Uno dei risultati di cui vado più fiero – aggiunge  – è il riconoscimento IGP anche per il Plum e il Miniplum. Ciò ha consentito l’inserimento di nuove referenze presso la Gdo in modo da aumentare in pochi anni i volumi di prodotto commercializzato così come, si spera, il numero di nuovi associati”.

L’augurio di Fortunato per il Consorzio è che “si possa creare un’aggregazione di aziende sotto un unico marchio commerciale in modo da concentrare l’offerta, programmare le produzioni in modo adeguato rispettando i parametri fitosanitari e di sicurezza, pianificare a monte le campagne agrarie tenendo conto delle commesse da parte del cliente finale”.

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