Sento i miei colleghi lamentarsi della decrescita dell’export delle pere in Germania, io invece porto una testimonianza positiva”.
In mezzo ad un quadro, quello relativo all’export delle pere, non certo tra i più entusiasmanti (anche in Europa), un nota positiva è comunque arrivata durante l’ultima edizione del World Pear Forum che si è svolto a Ferrara durante la seconda edizione di Futurpera.
A portarla è stata Annabella Donnarumma, amministratore delegato di Eurogroup Italia, l’azienda italiana del colosso della grande distribuzione tedesca Rewe Group che si occupa dell’acquisto e della vendita di frutta e verdura, che ha mostrato una fotografia decisamente più ottimistica circa le possibilità di mercato delle pere italiane in Germania, che già ora è il partner commerciale più importante per questo, come per altri, prodotti ortofrutticoli, poiché assorbe circa il 40% dell’export.
A novembre stiamo registrando un +12% per la commercializzazione delle pere italiane presso il nostro gruppo e questo è la dimostrazione che la nostra strategia di vendita funziona“.
Il manager italiano si riferisce alla “stretta, diretta e continuativa collaborazione tra Gdo e produzione. Noi andiamo direttamente in produzione, con le nostre richieste e la nostra conoscenza. Facciamo il contrario, quindi, rispetto a quello che succede di solito: ci siamo mossi noi per pianificare e programmare il periodo migliore di produzione, le vendite e la stagionalità, nonché i calibri giusti”. Una strategia che era già stata anticipata, d’altronde, a settembre del 2016 durante un’edizione di Macfrut all’interno della quale il gruppo tedesco aveva incontrato i fornitori italiani proprio per annunciare il cambio di strategia in Italia (vedi qui).
La pera che si vende più facilmente sul mercato tedesco è la Abate, soprattutto se poco rugginosa, con la faccetta rossa e con il calibro più grosso. Mentre per quelle piccoline? “Abbiamo fatto sì che tutti i calibri si vendano – ha continuato Donnarumma – . Il calibro più piccolo lo vendiamo nei discount a insegna Penny Market e quest’anno è stato un grande successo perché in soli due mesi abbiamo venduto 2500 tonnellate di pere verdi e piccoline, abbiamo così dato la possibilità ai produttori di liberarsi di quella produzione che rappresenta il loro fardello maggiore”.
Insomma, c’è più di una speranza, secondo Donnarumma, per le pere italiane in Germania: “I tedeschi cercano il prodotto di qualità italiano anche a scapito di quello spagnolo. In questo momento l’Italia si sta riprendendo qualche spazio perché i produttori italiani stanno investendo. Se riusciamo ad accontentare i consumatori tedeschi e a venirgli incontro con le loro esigenze di cambiamento, anche varietale, ce la possiamo fare”. E su quest’ultimo fronte, il cambiamento di varietà, a causa dell’approccio molto tradizionalista presente in Italia, il cambiamento non è mai semplice. “Facciamo fatica a cambiare packaging e varietà velocemente – ha concluso il manager di Rewe -. Quando ci chiedono etichette attraenti, soprattutto nel settore orticolo ad esempio, siamo attraenti…zero. Ma, comunque, ci crediamo”.