Emergenza pere. I produttori chiedono più risorse perchè non bastano quelle stanziate dal Governo. Interviene anche la Regione Emilia-Romagna con un comunicato firmato dall’assessore regionale Alessio Mammi, nel quale ringrazia l’esecutivo nazionale, ma sottolinea che “ulteriori e vitali finanziamenti possono e devono arrivare dall’aumento degli indennizzi a ettaro”.
Parola ai produttori
Dopo la lettera aperta al Governo che ha portato alla firma di questo nuovo decreto, il Consorzio di tutela della pera dell’Emilia Romagna, il Consorzio UNAPera e l’Organizzazione interprofessionale pera si rivolgono nuovamente al ministro dell’Agricoltura per ribadire la necessità di un intervento più massiccio e concertato con la filiera.
Questo il testo: “Grazie ministro. Apprezziamo l’ulteriore sforzo fatto dal Governo e dal Suo Ministero a sostegno del settore della pera, martoriato dalle avversità climatiche del 2023. Tuttavia, proprio per non vanificarlo, è indispensabile tener conto delle priorità. Innanzitutto è fondamentale ricercare ulteriori risorse per raggiungere la soglia minima necessaria, da cui purtroppo siamo ancora lontani, per consentire di salvare un settore di rilevanza nazionale non solo a livello agricolo ma anche in ambito economico e sociale. Quanto fatto è veramente apprezzabile ma rimane insufficiente. Siamo sicuri che il Governo e il Ministero faranno tutto il possibile in questa direzione e che in tempi brevi possano emergere le ulteriori e necessarie risorse finanziare per stabilizzare il settore”.
Il comunicato prosegue: “Parimenti e parallelamente, occorre rendere effettivamente e funzionalmente fruibili le risorse finora stanziate e quelle che verranno prossimamente individuate nell’ambito di un sistema organico che veda premiati gli agricoltori che hanno deciso di continuare a coltivare pere definendo un sistema equo di ripartizione che tenga in considerazione l’effettivo danno subito. Ribadiamo il carattere di estrema urgenza con cui è necessario rendere noti tempi e modi di erogazione dei ristori finora stanziati e ipotizzare quelli futuri, per consentire alle aziende coinvolte in questa sciagura – che sta di fatto azzerando la liquidità delle imprese – di poter programmare la prossima campagna. Senza adeguati e tempestivi interventi, infatti, il fondato rischio è che buona parte delle aziende che desiderano portare avanti la pericoltura siano costrette ad abbandonare per non poter far fronte alle anticipazioni colturali”.
Non si tratta di urgenza ma di emergenza
“Siamo a completa disposizione per un confronto continuo e costruttivo, che auspichiamo, nell’individuazione delle modalità più efficienti e accessibili, certi di poter fornire all’amministrazione un supporto fondamentale grazie alla profonda conoscenza della nostra filiera e delle sue necessità”.
L’intervento dell’assessore regionale Mammi
“Bene le risorse annunciate dal Governo. Ulteriori e vitali finanziamenti possono e devono arrivare dall’aumento degli indennizzi a ettaro, tramite un incremento delle percentuali sul fondo nazionale gestito tramite AgriCat e occorre aumentare l’intensità degli aiuti previsti sempre attraverso AgriCat, che eroga l’apposito fondo degli agricoltori per le calamità naturali. Così si può garantire la liquidità necessaria per fare ripartire le imprese e sostenere il reddito”.
Questo, in sintesi, quanto comunicato al ministro Lollobrigida dall’assessore all’Agricoltura dell’Emilia-Romagna, Alessio Mammi, sulle risorse annunciate per gli indennizzi alle mancate produzioni di pere, settore che è stato duramente colpito dalle gelate dell’aprile scorso.
“Grazie a chi ha lavorato per questo risultato- aggiunge l’assessore-. Appena sapremo come il Governo intende erogare i fondi agli agricoltori, coordineremo il provvedimento incrementando le risorse anche con fondi nostri già previsti nel bilancio regionale 2024”.
La Regione ha chiesto al ministero dell’Agricoltura di aumentare ulteriormente, in modo significativo e in tempi rapidi, le risorse a disposizione dei settori frutticoli colpiti dalle gelate del 2023, attraverso semplici modifiche alle erogazioni del fondo nazionale di 350 milioni di euro finanziato dagli agricoltori ed erogato attraverso AgriCat. Si tratta di un Fondo già attivo che ha proprio l’obiettivo di sostenere gli agricoltori colpiti dagli eventi catastrofali, tra i quali rientrano anche le gelate tardive che hanno colpito gli impianti frutticoli nella primavera 2023, e che da gennaio 2024 risponderà per gli eventi dell’anno appena concluso.
La Regione chiede più risorse
“In questi giorni – continua Mammi – ho scritto al ministro Lollobrigida affinché intervenga con un decreto per aumentare l’intensità di aiuto a ettaro, portando il contributo previsto da AgriCat a cifre ben più rilevanti di quelle oggi previste. Siamo alla fine dell’anno e il Fondo potrebbe non essere utilizzato tutto: quindi ho proposto al ministro di dedicare maggiori risorse ai settori frutticoli, a partire dalle pere, colpite dalle gelate e dalle altre calamità, per ristorare gli agricoltori danneggiati avvicinandoci ai fondi stanziati nel 2020 e nel 2021 per la cimice asiatica e per i danni da gelo. Quando, ricordo, arrivarono solo in Emilia-Romagna quasi 150 milioni di euro. Oggi per le gelate sono previsti indennizzi troppo bassi per ettaro di frutteto, risarcimenti che non tengono conto del reale valore di mercato e dei costi di produzione. Basterebbe incrementare questo valore e aiuteremmo in modo decisivo i frutticoltori”.
La Regione a partire dal 2024 è pronta inoltre a presentare un pacchetto di risorse tramite lo Sviluppo Rurale per 70 milioni di euro destinato ai rinnovi degli impianti produttivi e varietali. L’aiuto che può arrivare fino al 60% dell’investimento, servirà a costruire frutteti, con nuove varietà produttive e capaci di resistere maggiormente ai cambiamenti climatici, con tecnologie di protezione antibrina e reti efficaci contro le avversità.
“Abbiamo un piano di rilancio investimenti per l’ortofrutta – chiude Mammi – ma se nel frattempo non creiamo le condizioni per sostenere il reddito delle imprese con liquidità immediata, non possiamo confidare nel fatto che poi i nostri agricoltori siano in grado di investire e ripartire con la produzione. E’ per questa ragione che risulta fondamentale innalzare l’intensità di aiuto attraverso AgriCat”.
Fonte: Consorzio di tutela della pera dell’Emilia Romagna, Consorzio UNAPera, OI Pera, Regione Emilia-Romagna