Il 29 aprile a Noicattaro (Bari) si è tenuta l’assemblea annuale della Commissione italiana uva da tavola (Cut). L’evento ha vissuto due momenti distinti. Nella prima parte, riservata ai soci, è stato approvato il bilancio e sono state rinnovate le cariche dell’associazione. L’assemblea ha rieletto l’intero consiglio direttivo uscente, composto dai consiglieri Donato Fanelli, Onofrio Lilla, Leonardo Nanna, Francesca Lonigro, Francesco Messina, Pietro Serini, Francesco Lozupone, Vito Valenzano, Michele Laporta, Michelangelo Stolfa, Emanuele Vita, dal vicepresidente Stefano Borracci e dal presidente Massimiliano Del Core, dando così continuità al lavoro svolto sin dalla costituzione della Commissione, avvenuta due anni fa.
Il presidente, a nome di tutto il consiglio direttivo rieletto, ha ringraziato i soci della Cut per la rinnovata fiducia e ha garantito il massimo impegno per il conseguimento dei risultati storici che l’associazione si è posta come obiettivi nel breve termine: costituzione del Distretto dell’Uva da tavola e realizzazione del Catasto varietale, attraverso i quali rilanciare la competitività al comparto.
Alla seconda parte, aperta a tutti gli operatori, hanno partecipato più di 150 persone in presenza tra produttori, imprenditori, commerciali e operatori dell’indotto. Collegati a distanza, oltre 20 tra imprenditori e tecnici dell’areale produttivo siciliano, che insieme a quello pugliese rappresenta il 95% della filiera produttiva italiana.
Verso la costituzione del distretto
Un unico denominatore accomunava tutti i partecipanti e i relatori: l’uva da tavola. In apertura, dopo i saluti istituzionali del consigliere della Regione Puglia Francesco Paolicelli, Massimiliano Del Core ha presentato il Distretto di Qualità dell’uva da tavola. Ricevuto il primo riconoscimento a febbraio scorso, si passa adesso alla costituzione formale del soggetto giuridico. Un evento storico per la Cut e per tutto il comparto che, con la creazione del Distretto, realizza il proprio progetto aggregativo e si propone di ammodernare le aziende e tutto il territorio produttivo attraverso fondi e contributi per investimenti in agricoltura 4.0, ricerca e innovazione, promozione e sviluppo dei mercati.
Il successivo intervento è stato quello di Daria Lodi di Cso Italy che, dopo aver presentato numeri sui consumi e interpretazioni del mercato sia interno che estero, si è soffermata sull’importanza di avere dati qualificati e attendibili sulle produzioni italiane di uva da tavola, divise secondo categorie di varietà e anno di impianto. “Il catasto varietale dell’uva da tavola italiana, ad oggi assente – ha affermato Lorenzo Diomede, Project Manager della Cut – è uno degli obiettivi su cui sta lavorando la Cut. Nelle prossime settimane, proprio con il sostegno di Cso, ci sarà l’avvio delle procedure di raccolta dati a partire dalle Op e dai soci della Cut”.
Focus innovazione varietale
Subito dopo, in quanto strettamente collegato, è stato affrontato il tema dell’innovazione varietale, estremamente importante per la filiera dell’uva da tavola, nell’ambito di un confronto con i rappresentanti di The Breeders’ Alliance, società che ricomprende sotto di sé i maggiori breeder Commissione italiana uva da tavola mondiali quali Snfl, Ifg, Sun World e Arra Varieties, rappresentati rispettivamente da Annamaria Fanelli, Pietro Scafidi, Maurizio Ventura e Carlo Lingua.
Dopo uno scambio di battute introduttivo, il presidente Massimiliano Del Core ha consegnato a The Breeders Alliance un documento utile a delineare chiaramente la posizione collaborativa della Commissione italiana uva da tavola, a favore della diffusione delle nuove varietà seedless sul territorio, nel pieno rispetto delle regole che normano la tutela del diritto intellettuale. Nel documento, Cut ha inoltre presentato a the Breeders Alliance una proposta di accordo programmatico con la quale si è impegnata a collaborare attivamente per consentire uno sviluppo più rapido e virtuoso dell’innovazione varietale per il comparto italiano dell’uva da tavola e a veicolare al territorio la consapevolezza della necessità di un cambiamento di passo, che agevoli la più ampia diffusione della cultura della legalità. La Cut ha chiesto inoltre a The Breeders Alliance di contribuire a creare una maggiore fluidità nei rapporti e nelle relazioni con l’areale produttivo e commerciale italiano, promuovendo un approccio aperto al dialogo, flessibile e costruttivo, così da investire energie comuni nel creare progettualità su un territorio importante ed affidabile.
“In questa sede – ha dichiarato Lorenzo Diomede, a cui la Cut ha affidato da qualche mese la guida operativa delle attività – abbiamo voluto presentare progetti concreti con ricadute sia orizzontali per tutto il comparto che verticali per singola azienda. Abbiamo offerto ai soci nuovi e futuri un quadro degli ambiti di lavoro su cui vogliamo misurarci. Il distretto e il catasto varietale saranno i primi veri strumenti di cooperazione attiva del settore”.
Fonte: Commissione italiana uva da tavola