La fragola è sempre più presente sul mercato nei mesi invernali. A partire da dicembre, per proseguire fino a gennaio e febbraio le produzioni sono a disposizione dei consumatori europei in tutta la loro naturalità.
Sono tra i frutti che negli ultimi anni hanno vissuto le maggiori innovazioni in termini di miglioramento genetico e tecnologico. Le produzioni invernali sono ottenute da piante fresche a cima radicata messe a dimora a fine estate nei paesi del sud Italia come Sicilia, Basilicata o Campania.
La particolare tecnica vivaistica della pianta fresca a cima radicata, associata ad una selezione varietale specifica, ha consentito di ampliare la produzione invernale trasformando, in breve tempo, la fragola in un prodotto presente per 12 mesi all’anno sul mercato europeo. I frutti invernali, grazie alla particolare selezione di varietà idonee a questo periodo di produzione, sono dolcissimi e aromatici e contengono tutte le proprietà nutrizionali che fanno della fragola un superfood ad alto potere salutistico.
In Europa se ne consumano circa 1,2 milioni di tonnellate l’anno con un indice di penetrazione tra i cittadini europei del 93%. La media di consumo europeo procapite è di 1,6 chili, secondo elaborazioni di Freshfel.
La fragola è fra i prodotti in focus del progetto di Aop Gruppo Vi.Va. Fruit&Veg Natural Health!, finanziato dall’Unione europea e cofinanziato da Almaverde Bio, Apofruit, CodmaOp, Coop Sole La Mongolfiera, Ortoromi, PempaCorer, Solarelli, Op Terre di Bari per promuovere i consumi e i benefici di una dieta a base di frutta e verdura evidenziando le caratteristiche nutrizionali e salutistiche di un paniere di prodotti ricchi di principi nutritivi benefici in Italia, Olanda e Romania.
Nell’ultimo anno, proprio la fragola, in Italia, ha vissuto un aumento importante in termini di superfici coltivate, grazie agli investimenti che hanno coinvolto soprattutto la Basilicata, nel Metapontino (+20%, fonte Cso Italy), in Campania (+6%) fra Casertano e Piana del Sele, e Sicilia (+4%), tutto il sud Italia rappresenta da solo la culla della coltivazione delle fragole nostrane raccogliendo oltre il 66% della produzione.
Pietro Ciardiello, direttore di Coop Sole, uno dei soci sostenitori del progetto Fruvenh, fa il punto sulla produzione di fragole nella campagna 2022. “Stiamo per raggiungere la piena produzione – dichiara – che è attesa per il mese di febbraio, lievemente in ritardo rispetto all’anno scorso per le condizioni climatiche poco favorevoli che hanno ritardato gli impianti di fine estate”.
“Abbiamo, come Coop Sole, una offerta di ottimo livello qualitativo grazie alla selezione varietale accurata e alla nostra attenzione alle tecniche colturali. Avremo sempre più offerta a disposizione di fragola biologica, fragole a residuo zero e stiamo attuando, con ottimi risultati, la tecnica della solarizzazione in preimpianto che consente di evitare l’uso di sostanze chimiche di sintesi e aumenta la presenza di sostanza organica nel terreno. Complessivamente, nel 2022 avremo una crescita di superficie investita a fragola del 6% porterà prevedibilmente ad un aumento dei volumi di vendita ancora non quantificabili. La produzione invernale di fragola, grazie all’innovazione varietale e tecnologica consente un risparmio idrico negli impianti e raggiunge livelli qualitativi ottimali”.
“La fragola – conclude Pietro Ciardiello – a differenza di quanto si pensa, è una pianta perenne a crescita invernale. Richiede, per fruttificare, un certo numero di giorni a bassa temperatura e la ricerca scientifica ci ha dato la possibilità di coltivarla nell’arco di tutto l’anno con successo e interesse dei consumatori”.
Tutte le informazioni riguardo l’impiego in cucina, l’apporto nutrizionale e le sue caratteristiche qualitative sono disponibili sul sito del progetto: www.fruvenh.it
Fonte: Fruvenh